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Colera in Sardegna, uomo ricoverato a Cagliari: primo caso in 50 anni, contagio forse da frutti di mare

A Cagliari è stato diagnosticato un caso di colera: si tratta di un pensionato di Arbus che da circa un mese presentava disturbi gastrointestinali. Il paziente è già in miglioramento ma è giallo sull’origine del contagio. È il primo in Sardegna dal 1973.
A cura di Ida Artiaco
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Un uomo è ricoverato all'ospedale Santissima Trinità di Cagliari per colera. Si tratta del primo caso del genere in Sardegna in 50 anni: l'ultimo era infatti stato registrato nel 1973.

L'equipe medica medica del nosocomio sardo ha isolato il batterio che provoca l'infezione anche se resta il mistero sul contagio. Tuttavia, ora il paziente, un pensionato di Arbus che è stato ricoverato circa una settimana fa, è stabile e sono stati avviati i test clinici sui parenti che, fortunatamente, non avrebbero contratto la malattia.

L'emergenza, da quanto riporta L'Unione sarda, è scattata martedì scorso, quando l'anziano è arrivato all'ospedale di Is Mirrionis dopo un ricovero in un'altra struttura sanitaria, accusando disturbi gastrointestinali. Dopo alcuni trattamenti, non si era visto alcun miglioramento e a quel punto si è fatta avanti l'ipotesi del batterio del colera. Sono stati avviati gli accertamenti con il conseguente trasferimento nel reparto di Malattie infettive del Santissima Trinità.

A quel punto, una volta arrivata la conferma che si trattava di questa patologia, è stato avviato subito il trattamento specifico che ha già dato risultati: il paziente sta migliorando. Del caso è stato informato il sindaco di Arbus.

Come è avvenuto il contagio a Cagliari

Continuano anche le indagini per cercare di capire come l'uomo possa essersi ammalato, dal momento che è sconosciuto il luogo e il giorno del contagio: l'anziano soffre di patologie cardiache e non avrebbe fatto recentemente viaggi all'estero. Ha accusato i primi sintomi circa un mese fa e questo elemento rende difficile stabilire il momento esatto del contagio.

"Le indagini sono in corso. Solitamente il colera si può contrarre nel corso di viaggi in alcuni Paesi dell’Asia, come l’India, dove la malattia è endemica. Da noi, invece, i principali sospettati sono i frutti di mare, se consumati senza la dovuta cottura. Ma, come detto, gli accertamenti sono in corso ed è ancora presto per trarre conclusioni", ha spiegato all'Unione Sarda Goffredo Angioni, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari.

Sintomi e cura del colera

Come si legge sul sito ufficiale dell'Istituto superiore di Sanità, il "colera è un’infezione diarroica acuta causata dal batterio Vibrio cholerae. La sua tramissione avviene per contatto orale, diretto o indiretto, con feci o alimenti contaminati e nei casi più gravi può portare a pericolosi fenomeni di disidratazione".  I cibi più a rischio per la trasmissione della malattia sono quelli crudi o poco cotti e, in particolare, i frutti di mare.

Nel 75% dei casi le persone infettate non manifestano alcun sintomo. Al contrario, tra coloro che li manifestano, come in primis la diarrea, solo una piccola parte sviluppa una forma grave della malattia. La reidratazione orale ha successo nel 90% dei casi, può avvenire tramite assunzione di soluzioni ricche di zuccheri, elettroliti e acqua, e deve essere intrapresa immediatamente. I casi più gravi necessitano, invece, di un ripristino dei fluidi intravenosi.

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