A Codroipo hanno davvero eliminato i giochi di diverse culture dagli asili
“Al nido no ai bambolotti con la pelle scura”, è bastato questo titolo del Messaggero Veneto per scatenare la bufera su Codroipo, piccolo comune in provincia di Udine. La decisione della giunta di centrodestra, guidata dal sindaco Fabio Marchetti, di eliminare dal regolamento dell'asilo comunale ‘Mondo dei Piccoliʼ qualsiasi riferimento all'uso di strumenti ludico-didattici di diverse culture (non solo bambolotti quindi, ma anche strumenti musicali per esempio) ha suscitato una vasta polemica. Per conoscere tutti i dettagli, Fanpage.it ha intervistato Gabriele Giavedoni, consigliere del Partito democratico a Codroipo, che ha seguito l'intera vicenda.
“Era necessario modificare il regolamento dell’asilo nido – spiega Giavedoni – per adeguarlo alle disposizioni della regione Friuli-Venezia Giulia in materia di accreditamento delle strutture per l’infanzia”. Un provvedimento indispensabile, tra l’altro, perché l’asilo comunale possa accedere ai fondi regionali. Tra le misure richieste dalla regione è previsto che il nido debba dotarsi di materiali didattici che facciano riferimento alle culture di provenienza dei bambini. Sono state proprio queste ultime parole ad accendere l'aspro dibattito. Sì, perché tra gli elementi didattici ci sarebbero appunto bambole, giocattoli, strumenti musicali o vestitini che ricordino i Paesi di origine dei bimbi. Un modo, insomma, per favorire la scoperta di altre realtà e favorire l’integrazione dei piccoli.
Il caso prende il via quando le modifiche al regolamento del nido, predisposte dall'ufficio comunale, arrivano in commissione Cultura. “I consiglieri della Lega Nord e di Forza Italia – sottolinea Giavedoni – erano stupiti quando hanno scoperto la dicitura ‘culture di provenienza’, e, pochi giorni dopo, quando c’è stato il consiglio comunale (il 29 novembre, ndr) hanno depositato un emendamento per eliminare quelle pericolosissime parole”.
Nell'attuale regolamento del ‘Mondo dei Piccoliʼ, l’unico al momento consultabile online, tra le finalità del servizio educativo si fa riferimento al fatto che il nido d’infanzia debba contribuire “ad integrare le differenze ambientali e socio-culturali”. La nuova versione toglie qualsiasi legame agli strumenti ludico-didattici che facciano riferimento alle culture di provenienza dei piccoli, e inserisce invece questa nuova disposizione: “con lo scopo di favorire in ogni bimbo la possibilità di svilupparsi ed esprimersi liberamente, contando su interventi educativi che gli consentano, senza inibirlo, di orientare le proprie energie verso comportamenti in cui egli riesca a stabilire proficue relazioni e a manifestare in modo costruttivo la propria iniziativa e inventiva, supportato da adeguati materiali ludico-didattici”. Bisogna dire, comunque, che nel nuovo regolamento non c’è un divieto esplicito per gli educatori del nido d’infanzia di dotarsi di una bambola nera o di uno strumento musicale durante le loro attività con i bambini. “Però – critica Giavedoni – se non c’è una regola che lo preveda espressamente sta solo alla sensibilità degli educatori dotarsi o meno di questi strumenti”.
I consiglieri della maggioranza che hanno proposto l’emendamento non sono intervenuti per motivare il perché della loro scelta. L’unico a prendere la parola in consiglio comunale è stato il sindaco di Codroipo che si è difeso dicendo che “al regolamento non spetta disciplinare le differenze culturali, bensì annullare le differenze sociali, e che la formula utilizzata riproduce quella adottata da altri comuni come Monfalcone”. “E’ chiaramente un messaggio politico quello che hanno voluto mandare: il nostro punto di riferimento è la Lega di Monfalcone e di Trieste”, attaccano dalla minoranza. Nel luglio scorso, a Monfalcone, la giunta leghista guidata da Anna Maria Cisint ha siglato una convenzione con due scuole materne che prevede un tetto massimo nelle classi pari al 45% degli studenti di origine straniera. Il resto dei bimbi quindi ha dovuto cercare posto in altre scuole limitrofe.
Sulla questione del regolamento dell'asilo ‘Mondo dei Piccoliʼ è intervenuta l'assessore alla Cultura del comune di Codroipo, Tiziana Cividini, che ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook criticando quella che a suo dire sarebbe “una polemica gratuita e strumentale”.
Senza i fondi regionali l’asilo ‘Mondo dei piccoliʼ rischia di chiudere
“Oltre all'aspetto politico c’è anche quello amministrativo”, spiega il consigliere del Pd. “Con questa modifica, la giunta comunale mette a rischio l’accreditamento del nido d’infanzia. La maggioranza ha preferito cedere alla pancia del proprio elettorato mettendo a repentaglio la possibilità di ricevere i fondi regionali. Come ci ha detto l’assessore alla Cultura, senza accreditamento, il primo gennaio 2019 il nido chiude”. Di fronte alla decisione dell'amministrazione di Codroipo, la minoranza ha intenzione di dare battaglia. “Abbiamo deciso di proporre una nuovo emendamento – assicura Giavedoni – per essere sicuri che con il nuovo regolamento l’asilo possa recepire le disposizioni regionali”.
“Ciò che è più odioso di questa vicenda – precisa il consigliere Dem – è vedere come la maggioranza di centrodestra sia terrorizzata da qualche bambolotto con la pelle più scura, attraverso il quale bambini che già sono presenti nel nido possano immedesimarsi. I valori che noi tutti condividiamo sono forti proprio perché non temono l’apertura e l'incontro con altre culture. La ricchezza della nostra cultura sta proprio nella capacità di includere, di riconoscere l’umanità nel nostro prossimo, e di farlo sentire parte di una comunità. Soprattutto se è un bambino”.
Parte l’iniziativa per donare giocattoli e bambole di tutti i colori all'asilo
Per cercare di stemperare i toni della polemica è prevista a Codroipo un’iniziativa di raccolta di giochi e bambolotti. “Per Santa Lucia (il 13 dicembre, ndr) o per il fine settimana successivo abbiamo in mente di raccogliere in piazza giochi e bambole di tutti i colori del mondo per donarli all’asilo comunale. Se il sindaco vuole dimostrarci che in realtà il suo intento non era razzista – conclude Giavedoni – accolga questo regalo che gli facciamo e doti il nido con questi giocattoli”.