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Sequestrate ville, conti e auto a famiglia rom: applicato il codice antimafia

Un ingente patrimonio è stato sequestrato a membri della famiglia Alasia già coinvolti nell’inchiesta su un’organizzazione a delinquere dedita a furti sistematici in abitazioni ed esercizi commerciali a Grosseto e in Sardegna.
A cura di A. P.
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Una vasta operazione da parte dei militari dei comandi provinciali dei carabinieri e della guardia di Finanza di Grosseto ha portato nella mattinata di mercoledì all'esecuzione di diverse misure di sequestro preventivo di beni mobili e immobili ritenuti nelle disponibilità di 13 persone, tutte appartenenti alla famiglia di rom Alasia, al centro di una indagine su un'organizzazione a delinquere dedita a furti sistematici in abitazioni ed esercizi commerciali. Come ha spiegato il procuratore Raffaella Capasso, che ha coordinato l'inchiesta, le misure di prevenzione patrimoniale sono state emesse dal tribunale di Grosseto su richiesta della locale Procura della Repubblica applicando il codice antimafia. Si tratta della prima volta su questo tipo di reati nel territorio della provincia di Grosseto.

Si tratta comunque di un sequestro d’urgenza, dunque al momento gli inquilini si trovano ancora all’interno degli immobili e sarà il giudice a decidere l’eventuale sgombero. I provvedimenti, che hanno portato al sequestro di 13 vetture, 14 conti correnti, sei ville e due terreni, arrivano al termine degli accertamenti di carattere patrimoniale disposti dalla Procura di Grosseto "per dimostrare il reimpiego dei proventi dell'attività delittuosa degli Alasio per l'acquisto di abitazioni, auto, preziosi e denaro contante".

Gli accertamenti, condotti dal nucleo investigativo dei carabinieri di Grosseto e dal nucleo di polizia tributaria della Finanza, fanno seguito alle indagini del marzo scorso che portarono all'arresto di 16 membri della stessa famiglia Alasia accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti in abitazioni ed esercizi commerciali, aggravati per la violenza e l'uso di minori. In particolare l'inchiesta aveva portato alla luce un vera e propria organizzazione criminale che studiava nei minimi particolari i colpi da eseguire che venivano messi a segno non solo a Grosseto ma anche in Sardegna.

Sequestri anche a Udine

Normativa antimafia applicata anche a Udine dove i carabinieri hanno sequestrato automobili di lusso, grandi camper e altri beni per un valore di circa 300mila euro a due cittadini di etnia rom ritenuti di spiccata pericolosità sociale. I due, con numerosi precedenti per furti e truffe, non avevano mai dichiarato nulla ma avevano ingenti beni e un elevato tenore di vita non giustificabile dal loro lavoro. Secondo gli inquirenti beni e tenore di vita erano dovuti alla loro redditizia attività criminale e per questo hanno chiesto e ottenuto il sequestro.

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