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Cocaina alla Regione Sicilia, l’inchiesta si allarga: l’autista di un deputato chiede di testimoniare

Si allarga l’inchiesta relativa all’acquisto di cocaina nelle auto blu a disposizione dell’Ars della Regione Sicilia. L’autista che la sera del 9 febbraio avrebbe accompagnato Giancarlo Migliorisi, l’allora capo della segreteria tecnica del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, ad acquistare gli stupefacenti avrebbe chiesto di parlare con il magistrato per testimoniare.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Immagine di archivio
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Si allarga ulteriormente l'inchiesta sulla cocaina alla Regione Sicilia portata avanti dal quotidiano "La Repubblica", che nei giorni scorsi ha parlato di un'auto ferma davanti a Villa Zito nella serata del 9 febbraio e di alcune dosi di cocaina all'Assemblea regionale siciliana.

Stando a quanto scritto da Repubblica, ieri un autista di Palazzo dei Normanni assegnato al deputato questore Nello Dipasquale avrebbe riconosciuto nella foto pubblicata sul giornale l'Alfa Romeo che il 9 febbraio ha guidato fino a Villa Zito per accompagnare Giancarlo Migliorisi, l'allora capo della segreteria tecnica del presidente dell'Ars Gaetano Galvagno.

Quella sera di inizio febbraio, Migliorisi avrebbe comprato tre dosi di cocaina dallo "chef dei vip" di Villa Zito. L'autista avrebbe riferito però di non sapere nulla della droga acquistata dall'allora capo della segreteria tecnica del presidente dell'Ars Galvagno. L'uomo ha quindi chiesto di parlare con i magistrati in qualità di testimone e nel giro di pochi minuti è stato aperto un verbale dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dal sostituto Giovanni Antoci. "Mi sono limitato a fare il mio lavoro – ha spiegato l'autista – dato che quella sera ero di turno. Non so niente di quanto comprato".

Stando a quanto emerso dalle indagini, non solo Micciché, anche Migliorisi andava ad acquistare la droga in auto blu per poi portarla all'Ars. L'autista avrebbe raccontato di essere stato incaricato da un deputato di accompagnare Migliorisi a un appuntamento, ma senza essre a conoscenza nello specifico della natura di quell'incontro.

"Mi limito ad eseguire le disposizioni che mi vengono date" avrebbe detto l'autista davanti al magistrato. Il nome del deputato fatto dal testimone sarebbe per il momento top secret.

La sera del 9 febbraio si discusse l'approvazione della legge finanziaria in una seduta fiume durata fino all'alba in Sicilia. Migliorisi arrivò a Villa Zito alle 22 e si trattenne solo 3 minuti per poi tornare a Palazzo dei Normanni. Giusto il tempo, secondo ci indaga, di comprare la droga.

I finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria sono entrati all'Ars e hanno mostrato al segretario generale  un ordine di esibizione della Procura che chiede di acquisire il regolamento e la documentazione delle auto blu in dotazione all’assemblea. Sono infatti già due le auto blu spuntate in questa inchiesta, usate come taxi per acquistare stupefacenti. La prima sarebbe stata usata dall'ex presidente dell'Ars Gianfranco Micciché, l'altra da Migliorisi.

Il nome di chi diede l'ordine di accompagnare Migliorisi persa per ora un mistero nelle mani esclusive della Procura. Le autorità stanno portando avanti le loro indagini incrociando varie testimonianze. Le intercettazioni della Squadra mobile diretta da Marco Basile e della Sisco, la sezione investigativa dello Sco diretta da Valentina Crispi, raccontano che il 9 febbraio scorso Migliorisi stava per acquistare la droga da Mario Di Ferro, a casa con l'influenza. "Tu comunque prenota — spiegava lo chef dell'azienda di Villa Zito – dimmi quanti siete e io ti faccio trovare tutto organizzato".

Al telefono Migliorisi spiegava: "Siamo in tre, verso le nove". Poco dopo, Di Ferro aveva chieso al suo collaboratore di organizzare la consegna di stupefacente. "Non gli fare sconto – sottolineava di Ferro -. Paga quello che mangia".

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