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Covid 19

Clotilde, il disperato appello col casco respiratore: “In questa boccia per pesci mi sento morire”

Il coraggio di questo agente di polizia penitenziaria, mamma di due figli anch’essi positivi, che dal letto dell’ospedale dal quale sta combattendo la sua dura battaglia contro il Covid esorta gli altri a non prendere sottogamba la malattia: “Ti prego non scherzare con il coronavirus, metti la mascherina, proteggi chi ami, perché dentro questa boccia per pesci, davvero, io mi sento morire”.
A cura di Giorgio Scura
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"I miei polmoni non funzionano più, li sento pieni d’acqua. Vorrei strapparmi dalla faccia questo bavaglio, ma se lo faccio crepo, perché da sola non ci riesco più a respirare". Clotilde A., ha 37 anni, due figli, un marito, fa l'agente penitenziario, e dal letto di ospedale sul quale sta combattendo la sua battaglia contro il Covid, affida ad un video pubblicato su Facebook e subito diventato virale, il suo disperato appello: "Mettetevi in testa che il Covid esiste cazzo! Prima che in testa vi mettano altro". Il riferimento è al casco respiratore che la donna è costretta a indossare per contrastare la sua grave insufficienza respiratoria dovuta al coronavirus: "Questa dannata boccia per pesci che ho in testa fa un rumore d’inferno, mi sembra che mi spacchi il cervello. Sto qui sdraiata e prego che arrivi presto l’infermiera a portarmi le gocce perché solo se crollo riesco a calmarmi".

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Le parole di questa donna arrivano dirette: "Mi chiamo Clotilde e fino al giorno prima mi truccavo gli occhi e mio marito mi diceva che ero bellissima. Non lo vedo da giorni, sta male anche lui, barricato dentro casa con i nostri due figli, anche loro positivi. Vi auguro di non sapere mai cos’è la fame d’aria: è quando apri la bocca e inspiri ma non entra niente. Ti senti i polmoni chiusi come due sacchi rotti e boccheggi come un pesce rosso saltato sul pavimento".

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Poi la rabbia verso chi nega la tragedia che stiamo vivendo: "Voi ancora credete che il Covid sia uno scherzo, un complotto che loro hanno inventato per controllarci. Ma loro chi? Io non li conosco, sono una donna come tante altre! Non è “la malattia dei vecchi” io sono giovane eppure eccomi qui, a pregare che mi diano presto qualcosa capace di spegnermi. Spero che non vi accada mai, però non scherzateci. Il Covid esiste e fa molto, molto male. Mi ripeto che ce la farò, che sono forte, che non devo mollare, per i miei figli. Mi chiamo Clotilde e sto soffrendo, non ti dico bugie, puoi credermi, non ne avrei la forza. Ti prego non scherzare con il Covid, metti la mascherina, proteggi chi ami, perché dentro questa boccia per pesci, davvero, io mi sento morire".

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