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Cliente spara contro il bar dopo un diverbio con il titolare e ferisce un carabiniere alla testa: arrestato

“Torno con la pistola”, poi spara dalla macchina contro il bar e ferisce un carabiniere alla testa. È successo ieri sera a Giarre, in provincia di Catania. L’uomo che ha premuto il grilletto, un 50enne del luogo, già agli arresti domiciliari per detenzione e porto di armi, danneggiamento aggravato e violenza privata, è stato arrestato.
A cura di Redazione
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Immagine di repertorio
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Un carabiniere è stato ferito alla testa nella serata di ieri, venerdì 30 agosto, al bar La Briciola di Trepunti, a Giarre, in provincia di Catania. Il militare, un brigadiere dell'Arma, era arrivato sul luogo a seguito di una chiamata del titolare.

L'esercente aveva allertato il 112 dopo un violento diverbio con un avventore che, andando via dopo aver danneggiato il locale in evidente stato di alterazione, lo aveva minacciato dicendo: "Torno con la pistola".

Dopo pochi minuti, l'uomo è effettivamente tornato, ha punta la pistola dall'auto e  ha sparato diversi colpi all'indirizzo del locale. A rimanere ferito il Carabiniere, raggiunto da un proiettile alla testa, per fortuna solo di striscio.

Il militare è stato ricoverato all'ospedale di Giarre e le sue condizioni da quando si apprende non destano particolare preoccupazione.

Dopo alcune ore di caccia all'uomo che ha premuto il grilletto, Giuseppe Marchitto Del Popolo, un 50enne del luogo con precedenti per violenza, danneggiamento e detenzione di armi, è stato catturato e arrestato. È stato trovato mentre percorreva a piedi la strada che collega Giarre al comune in cui abita, Linguaglossa.

Secondo quanto si è appreso, Del Popolo era stato posto agli arresti domiciliari, dopo essere stato arrestato dai Carabinieri nel gennaio del 2023 con il fratello Daniele, 32 anni, perché entrambi erano stati trovati in possesso di due pistole calibro 9×21, cariche e con un colpo in canna.

In quell'occasione i militari dell'Arma avevano eseguito, nei confronti dei due, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura distrettuale di Catania che ipotizzava i reati di detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo, danneggiamento aggravato e violenza privata.

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