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Click day: il permesso di soggiorno ai più veloci

Comincia oggi la gara per ottenere il permesso di soggiorno. 100 mila le domande che saranno accettate mediante una procedura d’invio telematica. Oggi la prima tornata, il 2 e 3 febbraio le successive giornate del Click Day.
A cura di Alessio Viscardi
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Una gara che premia le dita più veloci, ecco in sostanza il primo dei tre Click Day che hanno preso il via oggi. In palo, 100 mila permessi di soggiorno per extracomunitari, così come stabilito dal Decreto Flussi 2010: 98.080: 86.580 nuovi ingressi e 11.500 conversioni di permessi di soggiorno. Lo start alle ore 8 di stamattina. I primi 51 mila richiedenti hanno potuto inoltrare la propria domanda, riservata ai lavoratori di nazionalità privilegiate come Albania, Algeria, Blangladesh, Egitto, Filippine, Ghana, Marocco, Moldavia, Nigeria, Pakistan, Senegal, Somalia, Sri Lanka, Tunisia, India, Perù, Ucraina, Niger e Gambia. Si tratta di domande di nulla osta per lavori, non stagionali che possono essere presentate soltanto per via telematica. Si tratta di una vera e propria gara all'inoltro tempestivo, con centinaia di migliaia di richiedenti a fronte dell'esiguità di posti messi a disposizione. Chi completa per primo tutta la procedura elettronica, riesce ad inserirsi tra i fortunati destinati nel 2011 ad un lavoro regolare e ad un permesso di soggiorno in piena regola.

Si tratta di una tecnica già sperimentata nelle precedenti edizioni del Decreto Flussi, ma quest'anno sono state introdotte alcune novità. La prima è la compilazione della domanda esclusivamente online, per accelerare la capacità di acquisizione dati da parte del sistema computerizzato del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Il 2 febbraio è previsto il secondo Click day, il via sempre alle 08:00 con 30 mila posti riservati ai lavoratori domestici e di assistenza alla persona. Mentre dal 3 febbraio, ore 8, potranno inviare la domanda 4 mila lavoratori che hanno completato programmi di formazione speciali nel proprio paese di origine e 500 lavoratori stranieri di origini italiane provenienti da Argentina, Brasile, Venezuela e Uruguay.

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