Classifica università: i politecnici sempre i migliori, i peggiori atenei al sud

Anche quest’anno Il sole 24 ore ha stilato la sua classica delle università italiane valutando pro e contro degli atenei della penisola. Ad una prima occhiata della lista emerge chiaramente il mondo universitario italiano diviso nettamente tra nord e sud. Il miglio ateneo infatti  risultata il Politecnico di Milano con 856 punti sul massimo di 1000 previsto, seguito  da quello di Torino con 842 punti, mentre al terzo posto si è classificata l’Università di Modena e Reggio con 765 punti. A chiudere la classifica invece due atenei napoletani, L’Orientale con 274 punti e la Parthenope con soli 100 punti. I dieci indicatori scelti per valutare le università italiane e stilare la classifica sono diversi e vanno dalla quantità di fondi destinati alla ricerca, alla qualità della struttura e della didattica fino ad arrivare al grado di occupazione dei laureati. E proprio su quest’ultimo punto i Politecnici hanno sbaragliato la concorrenza delle altre università del Bel Paese. La classifica ha riguardato anche le università non statali, la migliore in questo caso è risultata la Bocconi con 785 punti, seguita da San Raffaele e Luiss rispettivamente con 692 e 585 punti, e anche in questa classifica chiudono la lista due atenei del sud, Enna kore e Casamassima J. Monnet.

In generale quindi il sud si posiziona nettamente in fondo alla classifica, anche se per quanto riguarda alcuni indicatori certe università del Mezzogiorno sono risultate tra le prime. Ad esempio per quanto riguarda gli immatricolati con i migliori voti alla maturità al primo posto c’è l’Università della Calabria seguita dal Politecnico di Bari, proprio quest’ultimo raggiunge buoni risultati anche per altri indicatori. I politecnici infatti guidano la classifica in molti indicatori, oltre a quella sul tasso di occupazione a tre anni dalla laurea, infatti si piazzano primi anche per quanto riguarda gli studenti che si laureano nei tempi stabiliti, e per la disponibilità di fondi alla ricerca e la capacità di reperire risorse derivanti da enti esterni. Per quanto riguarda le università non statali la Bocconi invece occupa le prime posizioni per quasi tutti gli indicatori.