Città della Scienza riparte: di fronte alle macerie riapre lo Science Centre
Da un lato le rovine, dall'altro uno spiraglio: è la prima, piccola parte del nuovo Science Centre di Città della Scienza, a Napoli. Sono passati otto mesi, da quel 4 marzo 2013 che ha azzerato con venti minuti di rogo la la storia di uno dei musei didattici più visitati d’Italia. Di fatto, Città della Scienza è stato l'unico tentativo concreto di riqualificazione dell'area di Bagnoli, uscita distrutta – dal punto di vista sociale, economico, ambientale – dal suo passato industriale e soprattutto dalle promesse di bonifica mai mantenute. Subito dopo l'incendio doloso, è stata aperta un'inchiesta che sembra vagliare diverse ipotesi, dall'attentato di camorra alla pista interna. Ma tutto tace da otto mesi. A questo si aggiungono l'incertezza per il futuro della struttura, il problema occupazionale che coinvolge i dipendenti, le polemiche sulla ricostruzione della struttura sul mare.
Oltre tutto questo, però, Città della Scienza prova a ripartire con un atto di grande coraggio: in questi otto mesi ha raccolto donazioni di privati e istituzioni, e ha posto la prima pietra della ricostruzione. Venerdì 7 Novembre riparte, aprendo al pubblico una prima parte dello Science Center, nei locali che non sono stati colpiti dall'incendio, adibiti a spazio espositivo: oltre 2500 metri quadri a pochi passi dalla distruzione lasciata dall'attentato, che ospitano la mostra divulgativa e interattiva"Brain", direttamente dagli Stati Uniti. "Ripartiamo col cervello – afferma il direttore di Città della Scienza, Vincenzo Lipardi – con la 27esima edizione della kermesse ‘Futuro Remoto e speriamo che possa essere un passo importante verso la risalita'" Oltre alla mostra in senso stretto, ci saranno occasioni d'incontro con esperti e scienziati da ogni parte del mondo e l'esposizione sarà aperta da Richard Walker, portavoce dello Human Brain Project, il progetto internazionale che mira a realizzare un "cervello artificiale" che riprodurrà integralmente il cervello umano. Per i più piccoli, ci sarà anche un'altra mostra sui dinosauri.
Città della Scienza era uno dei musei interattivi più visitati d'Italia e non solo questo: aveva l'obiettivo ambizioso di promuovere la conoscenza scientifica e creare un polo high-tech. I laboratori che aveva erano un'eccezione eccellente al Sud, che proverbialmente sforna menti brillanti e le esporta nel resto del mondo perché qui, il terreno per la ricerca è inospitale.