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Processo Ciro Grillo

Ciro Grillo, inizia oggi il processo per violenza sessuale di gruppo: 70 i testimoni chiamati in aula

Inizia oggi il processo a carico di Ciro Grillo e dei suoi 3 amici per violenza sessuale di gruppo. I quattro, secondo l’accusa, avrebbero violentato una studentessa italo-norvegese conosciuta durante una vacanza del luglio 2019 in Costa Smeralda.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Ciro Grillo
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Si terrà oggi mercoledì 16 marzo la prima udienza del processo per violenza sessuale di gruppo che vede alla sbarra Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle e i suoi tre amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. I quattro imputati sono accusati di violenza sessuale su una studentessa conosciuta durante una vacanza in Sardegna. Nessuno di loro sarà presente in aula: a fare le loro veci, solo gli avvocati difensori. Nella giornata odierna sarà presentata al Presidente della Corte Marco Contu la lista dei testimoni redatta da difesa e accusa. In tutto sono una quarantina le persone chiamate dal Procuratore capo e altre 30 quelle volute tra parte lesa e imputati. Tra loro anche la moglie di Beppe Grillo, Parivn Tadjik, che la sera dell'accaduto dormiva poco distante dalla villa dove hanno passato la notte i quattro e le due studentesse conosciute al Billionaire.

Ciro Grillo (foto Instagram)
Ciro Grillo (foto Instagram)

Chiamati a testimoniare anche alcuni vicini di casa e il maestro di kite surf delle due studentesse. I fatti risalgono al luglio del 2019 e si sarebbero verificati in Costa Smeralda, nel residence del comico genovese. Al termine di una serata in discoteca, i quattro imputati avrebbero offerto alle due ragazze di passare la notte nella villa di Ciro Grillo e qui poi si sarebbe consumata la violenza sessuale. La parte civile della ragazza italo-norvegese, oggi 22enne, è rappresentata dall'avvocata Giulia Bongiorno. La legale ha chiesto di citare anche alcuni giornalisti, come l'inviata del Corriere della Sera Giusi Fasano e il collega di Repubblica Fabio Tonacci per due interviste realizzate in Sardegna. Chiamato in aula anche il proprietario del B&B nel quale soggiornavano le ragazze. Lui però ha detto all'AdnKronos di non aver ricevuto la citazione, ma di non essere informato sui fatti. "Non so nulla di quanto accaduto e l'ho ripetuto più volte. Non vedo il motivo di citarmi come teste". Il titolare della struttura ha incontrato le due ragazze durante la loro vacanza in Costa Smeralda, ma ha ribadito di non aver mai saputo cosa accadde nella notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019.

Chiamati in aula anche medici legali che dovranno spiegare quale fosse lo stato di salute delle due ragazze. Quella di oggi dovrebbe essere un'udienza "filtro" per poi decidere il calendario delle altre sedute del Tribunale e le prime questioni da affrontare. Nelle prossime udienze si entrerà nel vivo del processo, sulla base di un calendario di accertamenti meglio definito

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