Ciro Grillo e i suoi amici intercettati, erano preoccupati per foto e chat: “Ci ha denunciato”
La procura di Tempio Pausania ieri ha chiesto il rinvio a giudizio per Ciro Grillo e i suoi tre amici nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza avvenuta nel luglio del 2019 nell'abitazione di Beppe Grillo a Porto Cervo. L'udienza è stata fissata per il 25 giugno. Intanto è emerso che a fine agosto del 2019, oltre un mese dopo la denuncia per la presunta violenza sessuale di gruppo, il figlio del fondatore del M5s e i suoi tre amici vennero convocati nella caserma di Quarto a Genova per il sequestro dei telefoni cellulari. I quattro giovani aspettarono in una saletta dove erano state piazzate alcune microspie. Poche le frasi intercettate tra Grillo jr e i suoi amici dalle quali trasparirebbe la preoccupazione sui video girati e le foto scattate quella notte nella casa in Sardegna e su quanto scritto nelle chat con gli amici. “Ho paura che quella ci ha denunciato”, le parole intercettate di uno di loro.
I messaggi dopo il presunto stupro tra gli indagati
Nei giorni precedenti al sequestro degli smartphone Ciro Grillo, Emanuele Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia avevano avuto fitti scambi di messaggi. Parlavano di "tre vs 1". In un altro scambio tra Lauria e Capitta si palesa la consapevolezza che quella serata a Porto Cervo stava diventando un guaio per loro: “Ho paura che quella ci ha denunciato", dicono. Secondo l'accusa, la vittima di stupro, allora 19enne, avrebbe subito prima una violenza da Corsiglia e poi dagli altri tre dopo che era stata costretta a bere vodka. I quattro hanno sempre detto che la ragazza era consenziente. Le accuse nei confronti degli indagati è di violenza sessuale di gruppo aggravata dall'uso di sostanze alcoliche nei confronti della studentessa italo-norvegese, e di violenza sessuale di gruppo nei confronti della seconda ragazza per alcune foto oscene scattate mentre la giovane dormiva sul divano. Da questa accusa è escluso Francesco Corsiglia.
L'avvocato di una delle ragazze: "Dopo il video di Grillo si è scatenato un derby"
Ha parlato intanto di un "derby" l'avvocato di una delle ragazze. "Dopo il video di Beppe Grillo si è scatenato un derby. Una faziosità dannosa sia per le vittime che per gli indagati, tanto più che si tratta di giovanissimi. Tutta la vicenda, invece, doveva fare riflettere sugli errori fatti e servire da esempio anche ad altri giovani", così Vinicio Nardo, legale della seconda ragazza coinvolta nel presunto stupro. L’amica della ragazza italo-norvegese è quella che ha subito abusi per le foto che Grillo jr e due dei tre amici hanno scattato mentre dormiva. Il legale sottolinea di non parlare a nome della famiglia. "Era scontato che la procura chiedesse il rinvio a giudizio. Un po' meno che il gup lo fissasse in tempi così rapidi. Spero non ci si lasci prendere dalla fretta in una vicenda così delicata che richiede ponderazione, riflessione e serenità".