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Ciro Ciocca si è accoltellato e lanciato nel vuoto. Ma senza un perché

Ciro Ciocca è morto in Francia, dove si trovava in soggiorno di studio per il progetto Erasmus. Secondo una prima ricostruzione delle autorità, il giovane, finito in ospedale per delle coltellate autoinflitte, sarebbe morto lanciandosi dalla finestra del nosocomio. La Procura ha aperto un’indagine per istigazione al suicidio. Increduli gli amici: perché si sarebbe suicidato?
A cura di Angela Marino
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Non ci sono dubbi sulla causa della morte: Ciro Ciocca, studente Erasmus di 21 anni morto in Francia, è deceduto per i traumi riportati con la caduta dalla finestra dell'ospedale di Rouen, dove era ricoverato per delle ferite autoinflitte. Mentre la Procura di Campobasso guidata da Armando D'Alterio ha aperto un'indagine per istigazione al suicidio, come atto puramente formale, c'è però chi non è convinto che Ciro si sia tolto la vita.

Il mistero: perché si suicidato?

Addolorati e sconcertati gli amici del ragazzo, che, alle telecamere di Fanpage.it hanno espresso i loro dubbi sulla volontà suicida. Ciro era uno studente brillante, era fidanzato con una sua coetanea, aveva tanti amici nella sua città natale e in quella dove si trovava a trascorrere il soggiorno studio. Perché avrebbe dovuto uccidersi? Se lo chiedono in molti. Una risposta più chiara sulle circostanze della morte arriverà nelle prossime ore quando sarà terminata l'autopsia sul corpo del giovane. I genitori, intanto, sono volati dalla Francia a Campobasso per predisporre quanto necessario per ricevere la salma del ragazzo, che verrà rilasciata dalle autorità giudiziarie non appena saranno terminati tutti gli esami.

La notte del ricovero: Ciro si è accoltellato

Ciro è stato ricoverato in ospedale la notte tra venerdì 2 e sabato 3 settembre con delle lesioni sul corpo. I medici dell'ospedale di Rouen, dove è stato trasportato lo hanno medicato per ferite da coltello autoinferte. Il giovane presentava tagli sul collo e su un braccio. Lunedì 7 settembre il ragazzo è morto. In un primo momento i giornali hanno battuto la notizia della morte per un accoltellamento avvenuto durante una rapina, ma nelle ore successive le autorità hanno chiarito che non si è trattato di un'aggressione, ma di un atto di autolesionismo. Insomma, Ciro voleva farsi del  male da solo. E sempre erroneamente la stampa ha riportato la notizia della morte per le ferite da arma taglio, anche quella falsa: lo studente è morto per i traumi riportati nella caduta dalla finestra del noscomio da cui si è lanciato cinque giorni dopo. In quell'occasione un poliziotto nel cortile lo aveva visto in piedi sul cornicione ma non era riuscito a dare l'allarme. Notizie errate, quelle diffuse nei primi momenti, che non dissipano affatto la nebbia calata su questo caso. Resta la domanda principale: "Perché?" Perché si è suicidato? Era cosciente quando si è inferto quelle ferite? Lo aveva già fatto in passato?

 Il dolore della fidanzata e del fratello

In queste ore le forze dell'ordine ascoltano tutte le persone vicine a Ciro, compresa la fidanzata Francesca, che su Facebook il giorno della morte di Ciro ha postato una foto che li ritrae con la scritta "ti amo". Sentito anche Gianluigi, il fratello del giovane e una delle persone a lui più vicine. "Che cosa strana la vita" ha scritto su Facebook dopo la morte del fratello.  "Non doveva succedere a lui", ha scritto alle 2,16 della notte in cui Ciro è stato ricoverato. "Dio, se esisti davvero fai qualcosa" ha aggiunto. Alle 2,58 ha lanciato un altro appello. Sullo stesso profilo, appare un'inquietante foto datata 2014 e raffigurante un braccio deturpato dai ragli di una lametta. Una triste premonizione, forse, che oggi rende la rilettura dei fatti ancora più dolorosa.

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