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Cinque storie su alcuni santi più popolari che forse non conoscete ancora

Il primo novembre si festeggia la ricorrenza di Ognissanti, in cui si onorano non solo i santi presenti sul calendario, dunque canonizzati ufficialmente dalla Chiesa cattolica, ma tutti coloro che sono in Paradiso.
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Il Giudizio Universale di Michelangelo nella Cappella Sistina: all'interno vi sono ritratti numerosissimi santi.
Il Giudizio Universale di Michelangelo nella Cappella Sistina: all'interno vi sono ritratti numerosissimi santi.

Il primo novembre si festeggiano tutti i santi, presenti sul calendario e non. Si tratta di una ricorrenza molto antica, in cui si prega per onorare anche i santi non canonizzati ufficialmente dalla Chiesa cattolica. Ad ogni santo è legata una ricca “agiografia” cioè una serie di aneddoti che raccontano le virtù di persone tanto eccezionali. Una parte degli episodi sono storicamente accertati, altri sono frutto di leggende che, in passato, servivano ad ampliare la venerazione per un santo piuttosto che per un altro. Ecco cinque storie che forse non conoscete su alcuni tra i santi più popolari ed amati.

Sant’Agostino. Uno dei più grandi teologi della storia del cristianesimo, un giorno stava passeggiando in riva ad una spiaggia e nel contempo ragionava sul concetto della Santissima Trinità, per cui Dio è unico, ma anche trino, nelle persone del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. La sua attenzione venne colta da un bambino che stava cercando di riempire una buca con l’acqua del mare. “Cosa fai?” gli chiese Agostino incuriosito. “Voglio mettere tutta l’acqua del mare in questa buca” rispose il piccolo. Al che, Agostino, meravigliato gli disse: “Non è possibile! Il mare è enorme, come può una buca così piccola contenerlo tutto?” ed il bambino, sorridendo: “e allora come è possibile che tu possa comprendere e spiegare il mistero della Santissima Trinità?” e scomparve alla sua vista.

Sant’Antonio da Padova. Il francescano portoghese Antonio era noto in tutta Europa per la sua capacità dialettica e per il fatto che grazie alla parola riusciva a convertire numerose persone al cristianesimo. Per questo, gli eretici e gli atei lo odiavano ed una volta, a Rimini, riuscirono a convincere buona parte della popolazione a non andare ad ascoltarlo. Nell’ora stabilita per la predica Antonio, infatti, nessuno si presentò. Il santo non si perse d’animo e, ispirato da Dio, decise di recarsi su una vicina spiaggia per predicare lì. Voltosi verso l’acqua disse: “Udite la parola di Dio, o pesci, perché gli uomini non vogliono udirla.” Immediatamente una moltitudine di pesci cominciò a balzare fuori dall’acqua e tutti stavano con la testa fuori dal mare per ascoltare le parole di Antonio, che li esortava a lodare il signore, creatore dell’acqua e del mare. Stupiti e spaventavi, i pescatori che avevano assistito alla scena corsero subito in città per raccontare a tutti il miracolo che stava avvenendo. Da Rimini, centinaia di persone si spostarono subito in riva al mare, dove ascoltarono con grande partecipazione e coinvolgimento la predica che Antonio cominciò a rivolgere loro.

Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Nel Settecento, alcuni vescovi provenienti da famiglie nobili premevano per distinguersi dai loro “colleghi” che invece erano di umili origini. Pertanto, riuscivano ad ottenere dalla Santa Sede, pagando un obolo, il privilegio di poter celebrare messa tenendo in testa lo zucchetto episcopale. Questa opportunità fu offerta anche a sant’Alfonso Maria de’ Liguori, che pure era nobile. L’autore di “Tu scendi dalle stelle” era pressato da amici e parenti, in modo che chiedesse ed ottenesse questo onore. Il santo, che era abituato a parlare in dialetto napoletano, era solito rispondere “”cchè per mancare di creanza a Gesù Cristo devo pagare anche la tassa?”

San Giuseppe Moscati. Nato da famiglia ricca, il medico napoletano Giuseppe Moscati, luminare universitario, morì in povertà dopo aver donato quasi tutto quello che possedeva agli indigenti nel corso della sua vita. Una volta, ad esempio, Moscati, su richiesta di un gruppo di ferrovieri, si recò a Castellammare di Stabia da un loro collega molto malato. Giacchè l’uomo era ridotto in miseria, i lavoratori, a bassa voce, cominciarono a raccogliere tra di loro del denaro per pagare il medico ed acquistare le medicine che avrebbe prescritto. Accortosene, Moscati si rivolse a loro così: “Poiché voi, sottraendo parte del vostro duro lavoro, siete venuti in aiuto del vostro amico infermo, io mi associo al vostro senso umanitario e contribuisco alla sottoscrizione con la mia quota, onde l’infermo possa avere, con la somma raccolta, i mezzi necessari per curare la malattia” e diede loro tre banconote.

San Massimiliano Kolbe. Quando era solo un ragazzo, Raimondo raccontò alla madre che, durante la notte, aveva fatto un sogno. Gli era apparsa la Madonna con in mano un mazzo di fiori, uno rosso ed uno bianco e gli aveva chiesto quale dei due volesse e il giovane le avevo dett oche li voleva tutti e due. La mattina dopo, al risveglio, trovò effettivamente i due mazzi di fiori sul cuscino. La cosa sembrò incredibile a Raimondo ed a sua madre, la quale serbò questo ricordo per anni nel suo cuore. Negli anni  seguenti, il giovane divenne frate e prese il nome religioso di Massimiliano. Fatto prigioniero dai nazisti per causa della sua fede, morì nel campo di concentramento di Auschwitz nel 1944 dopo aver scambiato la sua vita con quella di un altro internato. Dopo la sua morte, la madre capì il senso del prodigio avvenuto anni prima: il mazzo di fiori bianco simboleggiava la purezza della scelta religiosa, quello rosso il sangue ed il martirio per la fede. 

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