Ciclismo: automobilista tenta di investire e picchia selvaggiamente, il corridore Di Sante
Quella tra ciclisti ed automobilisti è una "guerra" silente che a volte, purtroppo, sfocia in poco edificanti discussioni o in incidenti spesso rischiosi per la salute degli stessi atleti. Ciò che è successo nelle ultime ore, al neo professionista Antonio Di Sante, è però qualcosa che è andato ben oltre al canonico insulto che molti ciclisti si prendono durante i loro allenamenti su strada. Il corridore di Teramo, proveniente dalla Aran Cucine e prossimo a correre tra i professionisti, ha passato un brutto quarto d'ora durante l'allenamento a Tortoreto Lido. Il ciclista della GM Cycling Team, che si stava allenando con la vincitrice del Giro d'Italia Internazionale Femminile, Emma Marcelli, è stato prima preso di mira da un'auto di grossa cilindrata e poi aggredito dallo stesso automobilista, sceso dalla vettura per colpire in maniera premeditata il ventunenne abruzzese: "Siamo entrati in una rotonda e una macchina ci ha puntati – ha spiegato Di Sante – Sono riuscito ad evitarlo solo perché l’ho visto con la coda dell’occhio. Ci siamo fermati impauriti, ma l'uomo è sceso dalla macchina e mi ha dato prima una testata e poi un pugno. Ho perso davvero molto sangue, ma per fortuna sono già a casa e potrò continuare ad allenarmi senza troppi problemi, visto che ho riportato solo un piccolo trauma al naso: Mi sono spaventato perché ho anche vomitato sangue, ma per fortuna non ho riportato gravi conseguenze".
La solidarietà del suo team – Dopo l'aggressione, l'uomo è fuggito via. Una fuga che, però, è destinata a durare poco: "Nella concitazione, sono anche riuscito a prendere il numero di targa dell’auto", ha spiegato Antonio Di Sante ai giornalisti. Un episodio che, ovviamente, ha sconvolto il mondo del ciclismo e riproposto l'annoso problema della sicurezza dei corridori, durante i loro allenamenti su strada. "Siamo sotto shock per quello che è successo ad Antonio – ha dichiarato Gabriele Marchesani, presidente del Continental Gm Cycling Team – Il nostro augurio è che cose del genere non accadano più. Qui parliamo della sicurezza di tutti coloro che amano andare in bicicletta. Da parte nostra mandiamo un abbraccio caloroso ad Antonio e ad Emma, sperando di non dover leggere o commentare più notizie del genere".