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Calano gli sprechi a tavola: gli italiani buttano meno cibo

Siamo meno “sciuponi”, ma c’è ancora tanto da fare: ogni nucleo familiare spende 500 euro all’anno in prodotti che finiscono nella spazzatura. Tra i cibi più difficili da conservare, latticini, uova, carne e pane,
A cura di Redazione
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agricoltura biologica AIAB alessandro triantafyllidis

Con la crisi gli italiani diventano meno sciuponi e piattenti al riciclo in cucina: negli ultimi due anni hanno ridotto di netto il volume degli sprechi casalinghi, passati dai 100 chili pro capite l'anno del 2011 ai 76 chili di oggi, con un ‘taglio' del 25% in quantità degli alimenti che finiscono direttamente nella spazzatura. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori. "Una tendenza – spiega la Cia – che va di pari passo con il calo degli acquisti per la tavola da parte di 16 milioni di famiglie italiane, che per effetto delle difficoltà economiche sono costrette a ridurre il budget della spesa e a svuotare il carrello alimentare. Ma è anche il riflesso di una ritrovata capacità di riciclare il cibo non consumato, che porta oggi 5,5 milioni di famiglie (1 su 4) a fare cucina di recupero con gli avanzi".

C'è ancora da lavorare sugli sprechi: ogni famiglia italiana spende in media 500 euro in alimenti che non consumerà con uno spreco che tocca quasi il 10% della spesa mensile. Complici gli stili di vita frenetici e la scarsa capacità di conservare adeguatamente i cibi, a finire nella pattumiera con più frequenza sono i prodotti freschi come latticini, uova, carne e preparati (39%), il pane (19%), la frutta e la verdura (17%).

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