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Ciaone Italia, la pensione me la godo all’estero. Dove andare se hai più di 60 anni

Tanti italiani hanno già deciso: non appena arriva l’età della pensione, me ne vado dall’Italia. La vecchiaia all’estero, in qualche paese esotico o dell’Est dove, con la pensione italiana, si riesce a vivere una vita dignitosa. Ma come funziona e quali sono i posti migliori in cui svernare?
A cura di Charlotte Matteini
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anziani in spiaggia

Basta, me ne vado. Non appena arriva la pensione, fuggo all'estero. Vado a vivere in qualche bel luogo esotico, me ne vado alle Canarie, ai Caraibi, a Cuba, oppure da tutt'altra parte: Moldavia, Bulgaria, Romania. Insomma, gli anni della pensione me li voglio godere. Voglio vivere una vita dignitosa, non di stenti. Voglio poter spendere il frutto di 40 anni di lavoro per divertirmi e rilassarmi, non essere costretto a sopravvivere dopo aver pagato affitto, bollette, tasse e balzelli vari.

Ecco, questo è il ragionamento che tipicamente spinge molti connazionali ad abbandonare il Belpaese una volta raggiunti i requisiti per la pensione. I dati non danno loro tutti i torti: il 52% dei pensionati Inps vive con un assegno inferiore ai mille euro al mese, l'importo medio delle pensioni di vecchiaia è pari a 649 euro, quelle di anzianità sono più alte, la media sfiora i 1500 euro mensili, ma comunque spesso sono cifre insufficienti a coprire le spese quotidiane, soprattutto quelle mediche che con l'avanzare dell'età tendono ad aumentare sensibilmente. Proprio per questi motivi, negli ultimi 11 anni oltre quarantamila persone hanno deciso di trasferirsi altrove. Un'emigrazione forzata, dettata da ragioni economiche. Molti pensionati si rivolgono ad agenzie specializzate per facilitare le pratiche per l'espatrio. Negli ultimi anni ne sono sorte molte, in Italia e all'estero, e dietro compenso svolgono non solo tutto ciò che attiene la parte burocratica per il trasferimento, ma aiutano anche a trovare il paese più adatto alle esigenze dei propri clienti.

In pratica, che cosa dovrebbe fare un pensionato per trasferirsi all'estero? Esiste una procedura da rispettare per non incorrere in sanzioni o nella doppia tassazione? Ma soprattutto, quali sono i migliori paesi in cui spendere gli anni della vecchiaia?

Burocrazia: come muoversi?

Iniziamo con le questioni più noiose, quelle burocratiche: per evitare multe e accertamenti fiscali occorre innanzitutto spostare la propria residenza all'estero e vivere nel paese prescelto per almeno 183 giorni all'anno, 184 per i bisestili. Se il pensionato mantiene la residenza fiscale in Italia, sarà sottoposto a tassazione italiana anche se fisicamente risiede in altro luogo, viceversa spostandola e vivendo fuori dal Belpaese oltre 6 mesi l'anno, decade l'obbligo fiscale verso l'Italia. Non vale per tutti, però, ma solo per chi decide di andare a vivere in Paesi che hanno stipulato un accordo per evitare la doppia imposizione fiscale. In questo caso, il pensionato riceverà la propria pensione al loro e le tasse le verserà al nuovo paese di residenza.

Anche per quanto riguarda il capitolo sanitario ci sono delle procedure a cui attenersi: in prima istanza, per ottenere la copertura sanitaria nei paesi facenti parte dell'Unione europea occorre trasferire formalmente la residenza e compilare il modello S1 fornito dal ministero della Salute. Esistono inoltre paesi extra-Ue che hanno siglato convenzioni con l'Italia per fornire assistenza sanitaria gratuita ai residenti italiani, tra cui Macedonia, Serbia, Vaticano, Montenegro, Bosnia, Tunisia, Australia, Argentina, Capo Verde. Chi dovesse decidere di andare a vivere in stati esclusi da questo tipo di convenzione, ha comunque diritto a ricevere cure sanitarie gratuite in Italia per un massimo di 90 giorni l'anno.

Quali sono le mete più in voga tra gli over 65? Al primo posto figurano le Canarie, seguite da Bulgaria e Portogallo. In generale i pensionati e "pensionandi" prediligono luoghi in cui il costo della vita sia più basso rispetto all'Italia, la tassazione più umana e dove comunque sia garantita l'assistenza sanitaria.

Portogallo

Paese decisamente ambito, soprattutto grazie a una serie di agevolazioni fiscali dedicate agli anziani varate tra il 2009 e il 2012. Dal 2012 a oggi sono oltre 4.000 gli europei che hanno scelto di trasferirsi a Lisbona e dintorni. In Portogallo il costo della vita è basso, molto più basso rispetto all'Italia, il clima è mite, il cibo buono, la tassazione prevede esenzioni destinate ai pensionati espatriati e i servizi, stando alle testimonianze di chi ha scelto di viverci, costano poco e funzionano bene. Una località perfetta per svernare.

Canarie

Da sempre meta preferita dai pensionati, italiani e non, le Canarie hanno tutte le caratteristiche per essere il miglior paese da scegliere nel momento in cui si decide di passare la propria vecchiaia altrove. Esattamente come in Portogallo, anche alle Canarie esistono numerose agevolazioni fiscali destinate agli over 65: i pensionati, infatti, hanno diritto ad assistenza sanitaria gratuita e uno sconto del 50% sul prezzo dei mezzi di trasporto. Per ottenere tutto ciò è sufficiente essere titolari di un contratto d'affitto e registrare la propria residenza in Comune. Il costo della vita è leggermente inferiore, ma più o meno si avvicina a quello del Belpaese.

Tunisia

Per anni è stata la meta prediletta di molti pensionati italiani, che insieme all'Egitto solo negli ultimi tempi ha subito un calo di preferenze, probabilmente a causa delle crescenti instabilità politiche nei territori circostanti. Il costo della vita in Tunisia è sensibilmente più basso rispetto a quello italiano: per un appartamento in affitto si spendono mediamente circa 220 euro al mese, un pranzo al ristorante per due persone costa invece 16 euro. Esistendo degli accordi bilaterali tra i due paesi, il pensionato che decide di trasferirsi in Tunisia ha diritto a ricevere il 90% dell'ammontare lordo del proprio assegno mensile e a usufruire dell'assistenza sanitaria gratuita.

Romania e Bulgaria

Per acquisire il diritto di soggiorno permanente basta trascorrere almeno 5 anni in Romania. Il costo della vita è molto basso, tra i più bassi dell'intero continente europeo e a livello sanitario, viene garantita l'assistenza sanitaria gratuita a tutti i cittadini europei. Ancora meno cara è la Bulgaria, che si attesta sugli standard tunisini come costo della vita. Essendo però formalmente parte dell'Unione europea, per ottenere la residenza basta essere in possesso di un contratto d'affitto regolarmente registrato. Anche in Bulgaria è prevista assistenza sanitaria gratuita per tutti i cittadini in possesso della Tessera sanitaria europea.

Malesia

Chi ha superato i 60 anni d'età può ottenere un visto temporaneo per vivere in Malesia chiedendo il certificato "Malesia. La mia seconda casa", valido 10 anni e automaticamente rinnovabile per ulteriori 10 anni a scadenza. Se si è in pensione, è necessario un deposito fisso di 33.700 euro o una pensione da circa 2.270 euro al mese. Il costo della vita è mediamente molto basso, con 1.700 euro al mese si può condurre una vita molto lussuosa.

Cuba

Meta ambita, ma difficile da raggiungere. I pensionati non possono infatti chiedere la residenza permanente nello stato cubano a meno che non siano sposati con una cittadina del luogo, tutti gli altri possono solamente usufruire di una sorta di permesso transitorio. Per quanto riguarda l'assistenza sanitaria è richiesta una copertura assicurativa, ottenibile dietro la stipula di un contratto da circa 240 euro annui.

Costa Rica

E' una delle destinazioni migliori per i pensionati. Vi si può soggiornare temporaneamente senza bisogno di visto per un massimo di 90 giorni, dopodiché per diventare legalmente residente del Costa Rica basta avere un reddito che raggiunga la soglia minima di 5.000 euro annui ed è possibile avviare tutte le pratiche. Per i pensionati sono previste numerose agevolazioni fiscali, depositi bancari ed eventuali eredità sono tax free.

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