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Ciancimino, ritrovato l’archivio segreto del padre: pizzini di boss della Mafia e nuovi misteri

Migliaia di pizzini scritti dai boss della mafia e diretti a don Vito Ciancimino, l’ex sindaco mafioso di Palermo, morto in circostanze misteriose. Massimo Ciancimino, arrestato per calunnia nei confronti di Gianni De Gennaro, consegna l’archivio al pm Ingroia.
A cura di Alessio Viscardi
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Massimo Ciancimino (R), son of late form

La Direzione investigativa antimafia di Palermo ha rinvenuto in uno sgabuzzino della tenuta di Massimo Ciancimino l'enorme archivio di pizzini scambiati tra i più grandi boss della mafia e suo padre, Don Vito – l'ex-sindaco mafioso del capoluogo siciliano. È stato proprio Massimo Ciancimino a far ritrovare lo scatolone agli investigatori, l'uomo si trova in carcere con l'accusa di calunnia nei confronti dell'ex-capo della Polizia, Gianni De Gennaro.

L'abitazione di Ciancimino è stata perquisita per la seconda volta in una settimana, dopo il suo arresto avvenuto qualche giorno fa. L'accusa per lui è di aver artefatto un documento autografo di suo padre per inserirvi fittiziamente il nome di Gianni De Gennaro, insinuando che fosse lui il cosiddetto “quarto livello” nei rapporti tra Stato e Mafia durante la trattativa di inizio anni '90 culminata con la stesura del famoso papello di Riina.

Massimo Ciancimino aveva già fatto ritrovare in casa sua un pacco bomba composto da 13 candelotti di esplosivo e 21 detonatori, che il figlio di Don Vito dice di aver ricevuto da qualcuno che voleva zittirlo. Dopo un nuovo interrogatorio di quattro ore nella giornata di sabato, il procuratore aggiunto Antonio Ingroia e i sostituti Nino Di Matteo e Paolo Guido hanno dato il via libera alla nuova perquisizione che ha portato all'archivio del sindaco mafioso.

“Questo è tutto quello che mi ha lasciato mio padre. Non ci sono altre carte in giro”, giura Massimo Ciancimino davanti ai Pm che stanno indagando sulle stragi del '93 e sulla trattativa tra Stato e Mafia. Martedì prossimo, Massimo Ciancimino sarà udito come testimone d'accusa al processo a carico dell'ex ufficiale dei Ros, Mario Mori. Su di lui gravano nuove domande: perché l'archivio è stato consegnato soltanto adesso ai Pm, dopo tre anni di indagini?

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