Christian Greco, da addetto ai bagni pubblici a direttore del Museo Egizio
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Da addetto alle pulizie nei bagni pubblici della stazione a direttore del Museo Egizio di Torino passando per il ruolo di guardiano di notte negli hotel. È l'incredibile parabola di Christian Greco, oggi direttore del più antico e prestigioso Museo Egizio, quello di Torino. "Tornavo a casa alle 7 del mattino, facevo la doccia, e andavo di corsa in aula. Ho imparato la dignità del lavoro, qualunque esso sia. Ho imparato che è importante chi sei, non cosa fai. Io sarò sempre un egittologo, anche se dovessi tornare a servire birra in un bar, e non certo perché oggi ho un ruolo", ha rivelato il 41enne al Corriere della Sera ricordando la sua vita da studente lavoratore in Olanda, a Leiden, dove era arrivato grazie all'Erasmus.
"Quando all’università di Pavia mi proposero di andare a Leiden, pensavo fosse in Germania… Ma se fossi rimasto in Italia non credo che sarebbe stato possibile fare quel che ho fatto" ha ammesso Greco che a soli 34 anni vene chiamato a dirigere il Museo Nazionale di Leiden. "Mi chiedo spesso cosa spinge le persone a fare migliaia di chilometri e tre ore di fila per vedere reperti di 4-5.000 anni fa perfettamente conservati. La mia risposta è che l’Egitto ci comunica il senso dell’immortalità, perché la sua civiltà è stata capace di superare la caducità umana e i limiti del tempo" ha spiegato il direttore la cui passione per l'Egitto arriva dall'infanzia.
"Mi manca il lavoro sul campo. Per me è linfa vitale. Ma se con il Museo Egizio riesco in qualche modo a favorire e promuovere la ricerca, questo può essere un bel modo per appagare il mio desiderio" ha aggiunto Grieco, ribadendo: "Io credo ai musei come centri di ricerca, come agorà aperta, capaci di programmare e di crearsi nuove possibilità di crescita".