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Chris travolto e ucciso da auto pirata a 13 anni, individuato conducente, medici: “Si poteva salvare”

La vittima dell’investimento, Chris Obeng, poteva essere salvato se fosse stato soccorso, secondo i medici. Stava tornano a casa a piedi dopo essere stato a giocare a calcio con gli amici quando è stato investito da un’auto pirata che poi si è dileguata. Il conducente rintracciato poi dai carabinieri.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di repertorio
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Tragedia a San Vito di Negrar, in provincia di Verona, dove una ragazzino di 13 anni è morto dopo essere stato investito in strada da un'auto pirata che poi è fuggita dal luogo dell'impatto senza prestargli alcun soccorso. La vittima dell'investimento è Chris Obeng, giovane adolescente con la passione del calcio che era residente con la famiglia proprio nel comune veronese di Negrar di Valpolicella. Il conducente della vettura scappata è stato individuato oggi, dopo alcune ore dalla morte del giovane: si tratta di un operaio veronese di 39 anni che ha piccoli precedenti, fra cui spaccio di stupefacenti e guida in stato di ebrezza. I Carabinieri sono arrivati a lui grazie al sistema di videosorveglianza comunale e ai rottami dell'autovettura sparsi sul luogo dell'impatto.

Il dramma si è consumato nella tarda serata di lunedì 31 luglio lungo la strada provinciale 12 dell’Aquilio. Erano circa le 23.30 di sera e il 13enne stava camminando lungo il ciglio della strada per tornare a casa proprio a Negrar, dopo essere stato a giocare a calcio con gli amici. Lungo il percorso il dramma: il giovane è stato investito in pieno da un veicolo. Chris Obeng  è stato sbalzato sull'asfalto dove è rimasto esanime mentre la vettura si è allontanata  dalla scena dell’incidente senza prestare alcun soccorso.

Dopo l'allarme lanciato da altri automobilisti di passaggio, sul posto è accorso in poco tempo il personale del 118 con ambulanza ed automedica. I sanitari hanno prestato i primi soccorsi al 13enne trasportandolo con codice di massima urgenza al pronto soccorso dell'ospedale di Borgo Trento a Verona.  Qui l'adolescente è arrivato già in condizioni critiche e, nonostante gli sforzi dei medici per salvarlo, Chris purtroppo è morto poche ore dopo il ricovero, nelle prime ore di martedì 1 agosto. Sulla dinamica esatta dell'incidente sta ora indagano i carabinieri per cercare di ricostruire i fatti dopo aver individuato l'auto pirata che è fuggita dalla scena.

Secondo i medici, Chris "poteva essere salvato se fosse stato soccorso" dopo l'incidente. Secondo i sanitari della terapia intensiva e d'emergenza dell'Azienda Ospedaliera universitaria di Verona dove l'adolescente era arrivato in gravissime condizioni, le lesioni riportate dal giovane non sarebbero da sole "compatibili con il decesso", causato invece da "arresto cardiaco per ipossia da schiacciamento". In sostanza, prima di essere notato da un passante, il 13enne è rimasto a terra per un periodo di tempo che potrebbe essere risultato fatale. "In quel tratto la strada priva di marciapiede. Una disattenzione alla guida può capitare ma fuggire dopo un incidente senza chiamare i soccorsi è un atto criminale" ha dichiarato il sindaco di Negra, Roberto Grison.

La tragedia ha sconvolto la comunità del comune veronese dove Chris Obeng, 14 anni da compiere a settembre, era conosciuto per la sua passione per il calcio. L'adolescente infatti era tesserato alla Figc e giocava in una delle squadre giovanili del Negrar, che con la formazione maggiore partecipa al campionato di terza categoria. L'adolescente proviene da una famiglia originaria del Ghana arrivata in Italia una ventina di anni fa. Lascia il padre, operaio in un'azienda metalmeccanica del Modenese,  la madre e due fratelli più piccoli, un maschio e una femmina nati come lui in Italia.

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