Chiude la storica libreria Guida di Port’Alba a Napoli
Una dinastia con novantacinque anni di vita alle spalle: Alfredo, Geppino, Mario, Sergio, Diego. La famiglia Guida, a Napoli, è sinonimo di librerie. Ora questa lunga saga familiare che ha avuto fino a sei esercizi commerciali in Campania, è in declino: dopo la prima pesante botta, la chiusura della filiale di via Merliani al Vomero, potrebbe chiudere entro dicembre – informa Il Mattino di Napoli – la sede centrale, la storica Guida di via Port'Alba, nel cuore del centro antico, tra piazza Bellini e piazza Dante, nell'area a più alta concentrazione di librerie scolastiche e universitarie. Non solo un "negozio di libri": Guida è un presidio di cultura che dal 1983 è dichiarata "Bene culturale dello Stato" per l'attività libraria ed editoriale svolta. Al secondo piano della struttura c'è la Saletta Rossa che è stata a lungo cenacolo di intellettuali liberali, pubblicando anche volumi messi all'indice come Stuart Mill "La libertà" e Marx "Il Capitale". Da Benedetto Croce agli scrittori degli anni Cinquanta Sessanta: Domenico Rea e Michele Prisco in primis, ma anche personaggi come Giuseppe Ungaretti, Alberto Moravia, Umberto Eco, Indro Montanelli, Giorgio Bocca fino ai poeti e agli scrittori della Beat Generation, Jack Kerouac, Allen Ginsberg, sono tutti passati da Napoli e dalla saletta di Guida.
"Mario e Geppino – scrive Pietro Treccagnoli su Il Mattino – hanno anche scritto al presidente Giorgio Napolitano, chiedendo, come estrema ratio, di far togliere il vincolo per poter vendere a un prezzo che consentisse di ripianare il debito e andare avanti. ‘L’ultima chance' – continua Mario – ‘è un intervento del ministro Massimo Bray'. Con il nuovo marchio, ‘Librinonsolo di Guida' la libreria potrebbe aprire altrove. Ma non è la stessa cosa. Qualche settimana fa, per di- sfarsi dei libri (molti antichi, testi introvabili,da collezione) sono state inviate delle mail ai clienti più affezionati, offrendoli con il trenta per cento di sconto. ‘Ma non abbiamo avuto risposte' commenta Geppino. La crisi non è solo dei librai e degli editori, ma pure dei lettori, con le tasche sempre più vuote".