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Chiude la fanpage di NekNominate su facebook

Con un post sul social network è stata annunciata la chiusura della pagina, dopo 5 morti e una serie infinita di polemiche: ma sarà sufficiente per arginare una moda che ha ormai preso il largo?
A cura di D. F.
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Non basterà, ma la chiusura della pagina facebook "ufficiale" del Neknominate potrebbe rappresentare un segnale positivo, un'inversione di tendenza importante dopo le polemiche intorno a questa pratica – che qualcuno definisce come un gioco – che ha provocato numerosi morti in tutta Europa. La chiusura della pagina facebook è stata annunciata dagli stessi amministratori convinti, ad ogni modo, di aver prodotto una tendenza positiva in tutto il mondo e nell'utilizzo dei social network. Sarà, ma per molti si è sempre trattato di una moda stupida e pericolosa: quella di bere grandissime quantità di alcol in pochi minuti, poi fare gesti idioti ed estremi filmando il tutto con una telecamera e postando i video su facebook allo scopo – e qui viene il "bello" – di individuare un altro giocatore che ha l'obbligo di proseguire la catena.

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Cosa vi sia di divertente lo ignorano tutte le persone di buon senso. Ad ogni modo la moda ha preso il largo e fatto almeno cinque vittime. La gara ha preso il via in Australia, per poi diffondersi a macchia d'olio in Inghilterra, Francia, Irlanda e Stati Uniti: ovviamente non pochi hanno esagerato e accusato malori anche seri. In cinque, addirittura, perdendo la vita: in Irlanda, Johnny Bryne e Ross Cummins, 19 e 22 anni; a Londra, Isaac Richardson, 20 anni, morto per un micidiale cocktail di vino, whiskey, vodka e birra; a Cardiff, il 29 enne Stephen Brook, ucciso da una bottiglia di Vodka mandata giù in meno di un minuto; quindi è stata la volta del rugbista Bradley Eames che sulla sua pagina facebook, pochi giorni prima di morire, scriveva: "Bene, ho guardato voi ragazzi fare il Neknominate, ma per me non si fa così, così ho comprato un po’ di gin Gordon per mostrarvi come si beve". Dopo 4 giorni sarebbe morto in ospedale.

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