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Chiesto l’ergastolo per tre scafisti: nel naufragio del loro barcone morirono 220 migranti

La procura di Palermo ha chiesto l’ergastolo per tre scafisti: sono accusati di essere i responsabili del naufragio dell’agosto del 2015 che portò alla morte di 220 migranti.
A cura di Stefano Rizzuti
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Sono accusati della morte di 220 migranti annegati il 6 agosto del 2015 durante il naufragio del barcone su cui erano in viaggio: ora per tre scafisti la procura di Palermo ha chiesto la condanna all’ergastolo. In quel tragico naufragio furono recuperati solo 26 cadaveri di uomini e donne che erano stati costretti a restare nella stiva dagli scafisti e poi morti soffocati. I tre, due algerini e un libico, sono accusati di omicidio plurimo, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di aver seviziato e picchiato i migranti a bordo. La richiesta è stata formula dai pm Claudio Camilleri, Gery Ferrara e Renza Cescon al termine del processo che si celebra con rito abbreviato davanti al gup.

I tre scafisti per cui si chiede la condanna all’ergastolo sono Ali Rouibah, Abdullah Suud Assnusi e Imad Busadia. Sono stati incriminati dopo il riconoscimento da parte dei superstiti che sono sbarcati a Palermo e hanno raccontato agli inquirenti delle sevizie subite a bordo e della tragica fine dei compagni di viaggio. Furono arrestati in cinque, ma due di loro hanno scelto di essere processati con rito ordinario e sono imputati davanti alla corte d’assise.

I testimoni hanno raccontato di aver visto persone marchiate con i coltelli e picchiate con le cinture durante il viaggio. Secondo quanto ricostruito, i trafficanti di esseri umani avevano un ruolo preciso sull’imbarcazione: uno la guidava con l’aiuto di altri due; i restanti due invece si occupavano di controllare i migranti impedendo loro di muoversi ricorrendo anche alla violenza.

Il barcone era partito dalla città libica di Zauoa e aveva iniziato a imbarcare acqua nella stiva dopo circa tre ore dalla partenza. Proprio nella stiva si trovavano alcune persone che avevano pagato metà prezzo per la traversata e dovevano quindi restare chiusi sotto coperta. Una volta che la stiva si era allagata, i migranti hanno tentato di fuggire ma gli scafisti avrebbero impedito loro di risalire sul ponte facendoli morire.

Secondo quanto raccontato da alcuni testimoni, gli scafisti avrebbero marchiato con i coltelli la testa di coloro che non obbedivano agli ordini, specialmente quelli di etnia africana. Gli uomini e le donne di origine araba, invece, sarebbero stati picchiati con cinture e calci e pugni. Il viaggio è costato dai 1.200 ai 1.800 dollari a persona e per avere un giubbotto di salvataggio si doveva pagare un’ulteriore somma. Sul barcone c’erano in totale circa 600 persone, di cui più di 200 stipate in una stiva chiusa con una botola.

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