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News sull'uccisione dell'orsa Amarena in Abruzzo

Chiesto il processo per il 58enne che ha ucciso l’orsa Amarena: “Ha agito con crudeltà”

È stata presentata la richiesta di rinvio a giudizio per l’allevatore 58enne di San Benedetto dei Marsi che la notte del 31 agosto 2023 uccise l’orsa Amarena, mettendo in fuga i suoi due cuccioli. All’uomo viene contestata l’uccisione di animali aggravata da crudeltà ed esplosioni pericolose in un luogo abitato.
A cura di Eleonora Panseri
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È stata presentata la richiesta di rinvio a giudizio per l'allevatore 58enne di San Benedetto dei Marsi che la notte del 31 agosto dello scorso anno uccise l'orsa Amarena, mettendo in fuga i suoi due cuccioli.

Il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Avezzano, Daria Lombardi, ha fissato l'udienza preliminare del processo per il 23 dicembre prossimo, alle ore 9, notificando la decisione al pubblico ministero Maurizio Maria Cerrato che si è occupato delle indagini, agli avvocati difensori Berardino Terra e Mario Guanciale.

Sono stati informati anche i 36 enti (come il Parco Nazionale d'Abruzzo, il comune di San Benedetto dei Marsi, Michela Vittoria Brambilla per la Lega Italiana per la difesa degli animali e il WWF) e persone individuali che si sono costituiti parti offese.

Al 58enne viene contestata l'uccisione di animali aggravata da crudeltà ed esplosioni pericolose in un luogo abitato. Nella richiesta si legge: "Esplodendo un colpo di fucile caricato con munizionamento artigianale atto ad arrecare il maggior danno possibile e a tal fine confezionato, volontariamente cagionava la morte dell'orsa denominata e conosciuta come Amarena".

Con l'aggravante, prosegue, "dell'aver agito con crudeltà correlata all'assenza di valida giustificazione nelle modalità, stante la volontà di uccidere l'animale, e di proporzione rispetto al bene patrimoniale protetto (alcuni volatili presenti nel pollaio posto vicino alla sua abitazione), nonché alla presenza con l'animale di due cuccioli di orso non ancora autosufficienti, e volta dunque all'eliminazione degli stessi in ragione delle loro condizioni di debolezza".

In più, il 58enne, "con le sue condotte e in particolare esplodendo un colpo di fucile all'interno delle pertinenze della propria abitazione, ma comunque all'aperto e in luogo accessibile a terzi e in direzione di luoghi pubblici e abitati, con la traiettoria ad altezza d'uomo, con proiettile ad alta offensività, creava pericolo per la pubblica incolumità".

L'orsa Amarena era stata colpita al polmone a distanza ravvicinata e non aveva avuto scampo, come confermato dagli esami svolti sulla carcassa dell'animale. Le indagini della Procura hanno confermato anche che "l'orsa al momento dello sparo era innocua".

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