Chiese chiuse per Coronavirus: la protesta dei cattolici alla vigilia del mercoledì delle ceneri
In quasi tutto il Nord Italia sono state sospese le celebrazioni religiose, nonostante mercoledì inizi la Quaresima. I vescovi di città importanti come Milano, Torino, Verona, Venezia hanno deciso di evitare possibilità di contagio tra i fedeli cancellando le messe quotidiane, spostando i battesimi e dando rigorose disposizioni per matrimoni e funerali, ordinando che si svolgano davanti a pochissime persone. Cancellate anche le benedizioni pasquali nelle case, gli incontri di catechismo, gli oratori pomeridiani dedicati ai bambini. Molti hanno lodato queste decisioni, che invece sono state duramente contestate da personalità e gruppi cattolici.
Una delle proteste più vibranti è quella della giornalista cattolica Costanza Miriano, autrice del bestseller “Sposalo e sii sottomessa”. “Credo che la sospensione delle messe in Lombardia sia una grave decisione, sono sicura che si stata presa per rispettare norme sanitarie, ma io personalmente credo che ci tenga in vita – anche fisicamente – più il corpo di Cristo che qualsiasi altra cura. Probabilmente le chiese per le messe feriali sono i luoghi meno affollati che frequento. Quindi, anche in seguito ai commenti, puntualizzo che fino a che rimangono aperti la metro, i bar, i supermercati e tutti i luoghi di lavoro in Lombardia, non ha senso vietare le messe, che dovrebbero essere l’ultima cosa da proibire, essendo il paragone con la peste manzoniana, al momento, per fortuna davvero sproporzionato.”
Si esprime sulla stessa falsariga anche Riccardo Bonacina, direttore di Vita, il più importante giornale interamente dedicato al mondo del non profit, che si esprime in modo molto duro contro l’arcivescovo di Milano Mario Delpini, che “non ha senso permettere che si possa andare in metropolitana o al ristorante e vietare di partecipare ad una messa.” Bonacina, noto per la sua moderazione fa un appello diretto a monsignor Delpini: “Caro vescovo disobbedisca se le è stato imposto, o ritrovi la ragione se è stato frutto di una sua scelta.” Bonacina fa anche una sorta di preghiera laica: “Il Signore ispiri i Fontana e gli Speranza di turno perchè ne hanno molto bisogno, ma ispiri anche lei e le faccia capire che è una misura ridicola, insensata. Ma non solo, anche umiliante per chi crede, per chi ogni giorno cerca l’incontro con l’Eucaristia. Lei sa e dovrebbe insegnare quando sia importante l’incontro personale con Cristo nell’Eucaristia. E allora non lo vieti. Il suo divieto lascerà campo aperto ai profeti di sventura e a chi da Radio paracattoliche racconta dell’inizio dell’Apocalisse. Caro Delpini ci ripensi e ridia l’Eucarestia a chi la cerca ogni giorno.”
A Verona la disposizione per la chiusura delle chiese in ossequio alla volontà del Ministro della Salute e della Regione non è firmata dall’arcivescovo, monsignor Zenti, ma dal suo vicario. La diocesi, dunque, anche per far sentire la propria voce, ha deciso di chiudere le chiese ma di far sentire la sua voce con le campane: è stato, infatti, dato ordine ai parroci di suonarle ogni sera alle 18. Da mercoledì, primo giorno di quaresima, il vescovo Zenti reciterà il rosario e celebrerà la santa messa nella cattedrale, in forma privata, garantendo la trasmissione della liturgia in diretta su Telepace e tramite il sito internet della diocesi.