Chiede orario ridotto per allattare ma non le rispondono: prof continua a insegnare e viene sanzionata

Chiede l’orario ridotto a scuola per allattare ma non trova risposta e continua a insegnare ma la preside se ne accorge tre mesi dopo e la sanziona. È la storia di una neo mamma e docente precaria del Centro provinciale per l'istruzione degli adulti di Pontassieve, in provincia di Firenze, al fianco della quale si sono schierati ora sindacati, colleghi anche alcuni studenti.
La singolare vicenda ha avuto inizio qualche mese fa quando la docente ha ottenuto, a inizio anno scolastico, un incarico di supplenza annuale ed è stata assegnata dall’ algoritmo delle GPS a insegnare presso una delle sedi del Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti di Firenze, un istituto che ha lo scopo di garantire agli adulti privi titolo di studio almeno il conseguimento della “terza media”.
Come ricostruisce la Cgil di Firenze, agli inizi di ottobre la prof ha comunicato alla scuola che intendeva fruire dei cosiddetti permessi per allattamento per ridurre l’orario di lavoro giornaliero e prendersi cura della figlia di pochi mesi. La docente ha inviato alcune email alla dirigente scolastica con un’ipotesi di orario ridotto ma, dopo uno scambio di comunicazioni e alcune telefonate iniziali, non sarebbe mai arrivato il via libero definitivo.
Credendo che la sua richiesta fosse andata a vuoto, la prof si era rassegna a svolgere tutte le proprie ore di lezione riorganizzando la propria vita anche per non mettere in difficoltà gli studenti. Dopo tre mesi, però, la Dirigente Scolastica si è accorta che la professoressa ha continuato a lavorare con l’orario integrale e l'ha accusata di averla volutamente tenuta all’oscuro del fatto che lei stava lavorando senza la riduzione per allattamento. Nonostante la donna abbia ricostruito i fatti, la Dirigente Scolastica è andata avanti per la sua strada e le ha comminato anche una sanzione disciplinare.
“Alla Dirigente Scolastica chiediamo di ritirare la sanzione disciplinare; all’Ufficio Scolastico – che avevamo già informato della incresciosa situazione e con cui c’era già stato un incontro per tentare di aprire una fase di confronto e dialogo con la DS – chiediamo di intervenire per restituire la serenità sia alla docente ingiustamente sanzionata sia alla comunità scolastica provata da lunghi mesi di tensioni; ai Comuni del territorio chiediamo di interessarsi maggiormente alle vicende” ha dichiarato Emanuele Rossi, Segretario Generale della FLC Cgil di Firenze.
“È inaccettabile che a discolparsi debba essere sempre chi subisce, ci impegneremo a tutti i livelli politici e istituzionali per intervenire contro un evidente caso di violazione della dignità della donna e mancato rispetto della pari opportunità in ambito lavorativo” ha aggiunto Elena Aiazzi, della segreteria Cgil Firenze.