Chico Forti in Italia, lo zio: “Speriamo che ora possa godere della libertà più ampia”
"Siamo già contenti così, non vediamo l'ora che lui possa godere della libertà più ampia", sono le parole di gioia dello zio di Chico Forti il 65enne trentino tornato in Italia oggi dopo 25 anni di carcere in Usa grazie all'accordo tra i due paesi che prevede che il detenuto possa scontare la sua pena nel nostro Paese. L'intenzione della famiglia sarebbe quella di andare avanti con la richiesta di ulteriori benefici per Chico Forti che gli permettano di lasciare il carcere, almeno periodicamente. "Ora siamo contenti, il resto lo faremo piano con i tempi dovuti" ha dichiarato a Fanpage.it Gianni Forti, lo zio di Chico, che ha seguito la vicenda giudiziaria del nipote per 25 anni.
Lo zio di Chico Forti non nasconde la gioia per una accelerazione nei tempi del rilascio da parte statunitense che hanno sorpreso non poco anche lo stesso detenuto. "Il primo a essere emozionato e incredulo per come si sono messe le cose è proprio lui" ha spiegato Gianni Forti. "Dopo 25 anni di delusioni e di speranze che non sono mai state realizzate, eravamo in un situazione di non credere più che il ritorno si potesse veramente verificare" ha ricordato lo zio di Chico che negli anni ha seguito la vicenda giudiziaria, recandosi anche diverse volte dall'altra parte dell'Oceano per vedere il nipote, anche in carcere.
"Per noi è stato un terremoto, da queste macerie riamo riusciti a uscire e prendiamo quello che ci resta perché guardarsi indietro non serve a niente. Nessuno darà a Chico tutto quello che ha perso. Anche la mamma è molto emozionata, ha 96 anni ed ha sopportato gli ultimi 25 in questa situazione e non è che si dimentica tutto in un momento" ha rivelato Gianni Forti.
"Oggi è stato uno di quei giorni in cui abbiamo abbandonato la malinconia ed è stato un giorno di gioia soprattutto per Chico" ha spiegato ancora lo zio, aggiungendo: "Con la sua forza, che ci ha trasmesso, abbiamo resistito e fatto il possibile e l'impossibile e quando pensavano che ormai non potesse più rientrare in Italia, perché la condanna che ha avuto in Usa prevedeva che dovesse morire in carcere, ora per noi è come ricominciare una nuova vita".
"Per Chico inizia la sua terza vita, perché la prima è andata praticamente alla grande, nella seconda è rimasto seppellito in un carcere e la terza è quella che gli darà ancora qualche possibilità, di rivedere i suoi figli soprattutto, ma anche di riprendere in mano la sua vita" ha dichiarato Gianni Forti che nelle prossime settimane vedrà il nipote per ora rimasto a Roma. "Adesso cercheremo di organizzare in qualche modo il prossimo incontro. Quando lo vedrò gli dirò che chi non combatte ha già perso in partenza" ha concluso Gianni Forti.
Ha collaborato Simone Giancristofaro