Chiara Ugolini ha lottato contro il suo assassino. “Forse la candeggina ha distrutto gli organi interni”
Non le ha solo dato una spinta facendola cadere a terra: ha colpito più volte Chiara Ugolini con violenza per impedirle di reagire. Emanuele Impellizzeri, attualmente in carcere per l'omicidio della 27enne ritrovata morta in casa nel Veronese dal fidanzato, le ha tappato la bocca con un panno imbevuto di candeggina per stordirla, lesionandole così in diversa misura gli organi interni. I primi risultati dell'autopsia sementiscono la confessione fatta da Impellizzeri dopo che le forze dell'ordine lo hanno fermato lungo la A1, mentre fuggiva in moto.
La vittima ha lottato con tutte le sue forze in una vera e propria colluttazione per evitare l'aggressione a sfondo sessuale. Il corpo della 27enne riporta segni di percosse alla nuca, all'addome e al torace. Secondo i primi rilievi, decisivo nel decesso anche il ruolo della candeggina che avrebbe definitivamente danneggiato gli organi. A definire però questo particolare saranno ulteriori esami: le autorità vogliono infatti capire se Impellizzeri abbia o meno costretto la 27enne a ingerire il liquido prima di tapparle la bocca con lo straccio. Dal cercere di Sollicciano nel quale è rinchiuso, l'uomo si è chiuso nel silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Per adesso, quindi, le forze dell'ordine dispongono della frammentaria confessione che il 38enne ha rilasciato al momento del fermo. Il gip Angela Fantechi ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare in cella. Nell'ordinanza, il magistrato fiorentino gli contesta di aver "agito per motivi abbietti e con crudeltà", sottolineando poi il pericolo di fuga e la possibilità di reiterazione del reato.
Impellizzeri si è intrufolato in casa della 27enne da una finestra lasciata aperta nella giornata di domenica scorsa. La giovane, con la quale non aveva mai avuto contatti, ha provato a cacciarlo, respingendolo poi con tutta la sua forza quando vi è stato il tentativo di aggressione a sfondo sessuale. Secondo quanto chiarito anche dal medico legale, la ragazza non avrebbe subito violenza prima di morire.