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Chiara morta a 18 anni investita da moto e auto sulle strisce: “Automobilista distratto da WhatsApp”

Le indagini sulla morte della 18enne Chiara Adorno a Catania si sono concluse. Per gli inquirenti sia motociclista che automobilista andavano a una velocità molto superiore ai limiti. Il secondo inoltre sarebbe stato distratto dall’app di messaggistica WhatsApp al momento del fatto.
A cura di Antonio Palma
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Sarebbe stato distratto da alcuni messaggi su WhatsApp mentre era alla guida il giovane che nel novembre dello scorso anno investì e uccise Chiara Adorno, la studentessa di 18 anni travolta prima da uno scooter e poi da un’auto a Catania mentre attraversava sulle strisce pedonali un tratto della Circonvallazione, non lontano dal Policlinico. È l’ipotesi a cui è giunta la procura del capoluogo etneo che sta indagando per il reato di omicidio stradale.

Per la tragedia del 7 novembre 2023 sono due gli indagati, entrambi ora 27enni. Si tratta del motociclista sullo scooter che per prima colpì la studentessa originaria di Solarino e dell’automobilista che era sopraggiunto poco dopo investendo con la sua Fiat Punto la diciottenne già a terra.

Quella terribile sera Chiara Adorno si trovava insieme al fidanzato, che ha assistito a tutto ed è rimasto ferito nell’incidente. I due erano sulle strisce quando uno scooter li ha travolti, investendo in pieno la giovane. La diciottenne sarebbe stata sbalzata sull’asfalto dove purtroppo proprio in quel momento sopraggiungeva una vettura, una Fiat Punto, che l’ha investita una seconda volta senza lasciarle scampo.

Come ricostruisce l’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dal pm e riportato da Livesicilia, entrambi gli investitori andavano a una velocità molto superiore ai limiti imposti su quella strada. La moto Honda SH avrebbe avuto una velocità di 72 chilometri all’ora quando Chiara Adorno fu investita la prima volta. Poco dopo era giunta anche la vettura che avrebbe avuto invece una velocità di 85 chilometri all’ora.

Nessuno dei due si sarebbe accorto della studentessa di Scienze biologiche che da poco si era trasferita a Catania per studio. L’automobilista in particolare, secondo le varie perizie tecniche e i pm, sarebbe stato distratto dall’app di messaggistica WhatsApp al momento del fatto. Ora la Procura di Catania dovrà decidere se chiedere il rinvio a giudizio per entrambi.

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