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Chiara Insidioso è in stato vegetativo dal 2014. La mamma: “L’uomo che amava l’ha massacrata”

Danielle Conjarts, madre di Chiara, ha avviato una petizione online per dare una casa alla figlia massacrata dal fidanzato. Più di 17mila le adesioni, ma ne servono 25mila.
A cura di Enrico Galletti
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"Quel mostro ha ridotto mia figlia come un vegetale, questa non è più vita". Si porta le mani alla fronte e poi scuote la testa. È la rabbia di una madre che ogni giorno lotta per conquistare un futuro di speranza per sua figlia. Il grido, disperato, è quello di Danielle Conjarts, olandese. 46 anni, la gioia di dare alla luce una figlia e il terrore, sempre presente, di quella sera in cui la sua vita e quella della sua famiglia è cambiata.

È il 3 febbraio 2014 quando Chiara Insidioso, allora 19enne, viene selvaggiamente picchiata dall'uomo con cui era andata a vivere poche settimane prima. Chiara finisce in coma per quattro mesi, poi si risveglia. Ma lei, la 19enne innamorata della vita, che prima che tutto accadesse coltivava sogni e speranze, non è più stata la donna di prima. Chiara si è risvegliata diversa, in stato vegetativo, mentre il mondo sembrava crollarle addosso. Quella, per lei, è stata la condanna peggiore, che per parecchio tempo l'ha immobilizzata su un letto. "Ma lei, la mia Chiara – racconta mamma Danielle a Fanpage – ha fatto grandi progressi. E ora ha il diritto di continuare a sognare".

Le parole della madre di Chiara scandiscono le lacrime di una vita cambiata di colpo. E la memoria, sempre accesa, va ai ricordi di quella sera. "Il ragazzo l'ha colpita più volte alla testa. Era sotto effetto di sostanze stupefacenti. L'ha buttata a terra e ha cominciato a darle calci in testa. Quel giorno, lui, indossava un paio di scarpe antinfortunistica". Chiara, adesso, si trova in una casa di cura. "Un posto accogliente – commenta la madre -, ma non adatto a lei. Chiara è presente, ragiona, pensa con la sua testa, anche se in molti non se ne accorgono". Da qui la volontà di non mollare, di spendere ogni singola energia per permettere a Chiara di continuare a vivere. "Da più di un anno Chiara risiede in un istituto di lunga degenza per pazienti in stato vegetativo – continua Conjarts -, ma la permanenza presso questa struttura non le giova. Non si può tollerare che una ragazza come lei, giovane e tenace, vegeti in un istituto. In questi giorni sta cadendo in depressione".

E su internet è nata una petizione. "Chiara ha diritto con urgenza a una casa adeguata alle sue esigenze e alle sue condizioni, con tutta l'assistenza di cui necessita". La raccolta firme, indirizzata al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha già superato 17mila adesioni, dopo solo pochi giorni. L'obiettivo di Danielle Conjarts è quello di tutto il popolo del web: raggiungere quota 25mila firme per lanciare un segnale forte e deciso. "Perché da tutti noi dipende il futuro di mia figlia – conclude il grido disperato della madre -. Se qualcuno ha provato a distruggere la mia Chiara, noi proveremo con tutte le nostre forze a regalarle una nuova vita. Potranno tagliarle le ali, ma non riusciranno mai a impedirle di volare".

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