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Omicidio Chiara Gualzetti a Monteveglio

Chiara Gualzetti, malore per il padre dopo la sentenza: “Troppo dolore, dopo lei la mia vita è finita”

Malore per il padre di Chiara Gualzetti il giorno dopo la sentenza della Corte di appello di Bologna. Il ragazzino che ha compiuto l’omicidio è stato condannato a 16 anni di carcere.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Chiara Gualzetti
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Nella mattinata di ieri, martedì 21 marzo, Vincenzo Gualzetti ha accusato un malore allo stomaco ed è finito ricoverato in ospedale per accertamenti. Troppe emozioni, spiega, tra la soddisfazione per l'ultima sentenza relativa all'omicidio della figlia Chiara, assassinata a 15 anni da un amico a Monteveglio il 27 giugno 2021, il dolore e lo stress massacrante di questi mesi.

Nella giornata del 20 marzo, la terza sezione penale della Corte di appello di Bologna ha confermato la sentenza di primo grado emessa dal tribunale per i minorenni e ha condannato a 16 anni e 4 mesi il ragazzo accusato dell'omicidio. Il massimo della pena per il reato contestato al giovane che all'epoca era minorenne. In un'intervista a Bologna Today, il padre della ragazzina ha espresso soddisfazione per quanto deciso.

"Non sto molto bene, ho lo stomaco a pezzi e mi hanno intubato e attaccato a delle flebo. Siamo felici della sentenza, io l'ho saputo mentre ero al lavoro e sono scoppiato in un pianto liberatorio. Mia moglie stava facendo la spesa. Per noi è una grande vittoria, avevamo paura che potessero esserci scontri di pena ma per fortuna non è successo".

Il papà della giovane uccisa
Il papà della giovane uccisa

Dopo la condanna, il papà di Chiara guarda al futuro. "Adesso siamo impegnati a proporre modifiche sull'attuale ordinamento per intervenire sulle attenuanti legate alla minore età degli imputati – ha spiegato Gualzetti – e sull'impossibilità, come è successo a noi, di assistere a qualunque udienza perché l'assassino era minorenne. La mia vita dopo la morte di mia figlia è finita, vado avanti per inerzia. Non devo pensare al futuro di nessuno, lavoro per mangiare. Chiara era la nostra unica figlia, con lei abbiamo perso anche le feste e le ricorrenze speciali. Per la seconda volta nella mia vita non ho avuto sorprese alla festa del papà, regali o anche solo un abbraccio".

I parenti del giovane condannato per l'omicidio di Chiara non avrebbero mai provato a mettersi in contatto con la famiglia Gualzetti. "Niente di niente, neanche delle scuse" spiega il papà durante l'intervista. "Adesso comunque sarebbe troppo tardi".

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