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Omicidio Chiara Gualzetti a Monteveglio

Chiara Gualzetti, l’amico 16enne e l’ossessione per Lucifer: “Uccisa a coltellate e calci in testa”

Dovrà comparire questa mattina all’udienza di convalida il 16enne che ha confessato l’omicidio di Chiara Gualzetti, la 15enne del Bolognese scomparsa e poi trovata cadavere con coltellate alla gola e al torace in un campo ai piedi dell’Abbazia di Monteveglio. Il ragazzo ha raccontato di averla ammazzata perché gliel’ha ordinato una voce superiore, facendo riferimento anche alla serie tv Netflix “Lucifer” da cui sembra ossessionato: ecco cosa è successo.
A cura di Ida Artiaco
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Continuano ad emergere particolari strazianti sull'omicidio di Chiara Gualzetti, la 15enne del Bolognese scomparsa e poi trovata cadavere con coltellate alla gola e al torace in un campo ai piedi dell'Abbazia di Monteveglio. A raccontarli è stato il suo assassino, un ragazzo di soli 16 anni che dopo essere stato fermato e nel corso dell'interrogatorio ha spiegato la dinamica di quanto successo e i motivi che l'hanno spinto ad ammazzare la ragazza. "Me l'ha ordinato una voce superiore", avrebbe detto il killer durante la sua confessione, facendo riferimento a Samael, l’angelo del giudizio, con il quale ha detto di parlare da anni. "L’ho anche visto; un uomo alto, di fuoco, come quello di Lucifer", la serie tv in onda su Netflix, dalla quale pure è apparso ossessionato. Così, domenica scorsa ha deciso di mandare un messaggio a Chiara: "Vediamoci", le aveva scritto. Da quell'appuntamento lei non è più tornata viva.

Stando a quanto ricostruito finora, il 16enne domenica ha inviato un messaggio (poi cancellato) a Chiara per darle un appuntamento ai margini del bosco. A quel punto, lui l'ha colpita più volte al collo e al torace con un coltello rubato da casa sua, finché la ragazza non è caduta a terra. "Le ho dato dei calci in testa", ha sottolineato ancora il giovane. Intanto, la famiglia di Chiara aveva lanciato l'allarme per la sua scomparsa e le forze dell'ordine, impegnate nelle sue ricerche, avevano cominciato a convocare in caserma i suoi amici per capire cosa fosse successo. Tra di loro anche colui che confesserà di averla uccisa, ma che in prima battuta ha dichiarato: "Non so come ho fatto ma ho cancellato per errore le chat di Instagram e di WhatsApp con lei". Ma lo stesso non aveva fatto proprio Chiara, sul cui smartphone erano ancora salvate tutte le conversazioni, anche passate, con l'amico. "Se mi uccidessi non mancherei a nessuno", ha scritto lei ad un certo punto. E lui risponde: "Ti do' una mano io se proprio vuoi". Tra le altre chat cancellate, con le quali gli inquirenti sono riusciti a inchiodare il ragazzo, anche un messaggio inviato ad un'altra ragazza lunedì sera nel quale ammette: "Ho ucciso io Chiara".

Domenica, dopo l'omicidio, ha messo i suoi vestiti sporchi di sangue a lavare, ha riposto il coltello da cucina nel totem dal quale lo aveva preso e poi ha continuato la sua giornata. Quando è stato fermato e ha confessato, ha descritto Chiara come come una persona "depressa" e "fastidiosa", che pare fosse innamorata di lui che non contraccambiava quel sentimento. "Mi infastidiva, perché si era invaghita di me", ha aggiunto. Ora si trova nel carcere minorile Pietro Siciliani di Bologna. L'adolescente dovrà comparire questa mattina all’udienza di convalida. Intanto, sempre oggi la Procura conferirà l’incarico per l’autopsia sul corpo di Chiara.

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