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Chiamava “Mostro” un compagno di classe per una cicatrice sul viso: promosso con 9 in condotta

È stato promosso con 9 in condotta il ragazzo che chiamava “Mostro” Francesco, il 12enne rimasto vittima di un incidente in monopattino che gli aveva lasciato una cicatrice sul volto e una invalidità al 37 per cento: “Segnale preoccupante e sconfitta per il sistema”.
A cura di Ida Artiaco
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Chiamava "mostro" un compagno di classe, che con un nome di fantasia è stato chiamato Francesco, che aveva una cicatrice sul volto, rendendogli la vita praticamente impossibile al punto da costringerlo a cambiare scuola prima della fine dell'anno. Ma alla fine è stato promosso con 9 in condotta.

La vicenda di Francesco era stata seguita dalla stampa nazionale lo scorso marzo, dopo che i genitori avevano denunciato gli atti di bullismo a cui il figlio, che all'epoca frequentava l'Istituto comprensivo di Zimella-Veronella, in provincia di Verona, era continuamente sottoposto.

"Sei il solito ignorante, l’incidente ti ha reso stupido… Guardati, sei un mostro con quella faccia lì", erano solo alcune delle frasi che Francesco si sentiva ripetere. Il ragazzino, giovane promessa del rugby, lo scorso maggio era rimasto vittima di un incidente mentre si trovava su un monopattino. Dopo essersi salvato per miracolo ed essere finito in coma, si era dovuto sottoporre ad una serie di interventi chirurgici.

Quel violentissimo impatto l'ha segnato indelebilmente, non solo nel fisico, lasciandolo disabile e invalido al 37 per cento, ma anche a livello psicologico. La denuncia arrivò perfino in Parlamento con un’interrogazione firmata dal deputato Flavio Tosi.

Ora, a conclusione dell'anno scolastico, e dopo aver traferito il ragazzo in un'altra scuola, i genitori di Francesco hanno denunciato che il compagno che lo etichettava come "Mostro" è stato promosso con 9 in condotta.

Come ha spiegato al Corriere della Sera Alberto Pallotti, il presidente dell’Associazione Vittime della Strada che fin dall’inizio ha dato appoggio e sostegno alla famiglia di Francesco, questo "è un segnale preoccupante e un notizia che ci lascia perplessi perché ancora una volta, come quando Francesco non era stato tutelato al punto da costringerlo a cambiare scuola, adesso questa promozione con il 9 in condotta di chi lo derideva è una nuova sconfitta per il sistema. Per la seconda volta, l'istituzione scolastica sta dimostrando di non saper proteggere le persone più deboli, di non saper insegnare il valore dell’educazione ai nostri ragazzi".

Nella scuola, dopo che la vicenda di Francesco era arrivata sulle cronache nazionali, era stata realizzata anche una ispezione ministeriale. "Più volte abbiamo chiesto aiuto alla scuola per proteggerlo dai bulli che lo prendevano in giro a causa delle cicatrici, ma senza ottenere risposta. Non ci hanno concesso neppure la didattica a distanza, quindi – hanno detto i genitori al quotidiano di via Solferino – non abbiamo avuto altra scelta che fargli cambiare istituto per tutelarlo dalle prese in giro che stava subendo in classe per il suo aspetto fisico. Non ha saltato un giorno di lezione, è stato bene subito, ha appena concluso l’anno con la media dell'8", hanno concluso.

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