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“Chiamate i Carabinieri, c’è una bandiera dell’Isis”. Ma è solo una giacca nera

E’ successo a Porto Recanati, nelle Marche. I cittadini si sono allarmati dopo aver visto un drappo nero con alcune strisce bianche, appeso su un albero davanti a un palazzo. Immediata la chiamata al 112 che ha poi effettuato controlli in tutto l’edificio. Falso allarme. Ma il caso non è isolato.
A cura di B. C.
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Miliziani dello Stato Islamico a Porto Recanati? I temibili tagliagole del Califfato pronti a minacciare l’Italia, partendo dalle Marche? Niente di più falso. Solo la suggestione di qualche cittadino forse troppo spaventato dalle notizie di cronaca che arrivano, specialmente dal Web e da portali come Site, in questi giorni in merito all’invasione dell’Isis. E’ così succede che una semplice giacca nera stesa ad asciugarsi su un balcone sia finita sui rami di un albero per un colpo di vento. Qualcuno però si è preoccupato. Parecchio, visto che è arrivato a chiamare i Carabinieri, come riporta il Resto del Carlino. I militari dell’Arma sono subito arrivati e hanno passato al setaccio tutto il condominio incriminato. Dall’atrio, passando per i pianerottoli. Hanno bussato alle porte, interrogato i vicini. Ma di miliziani dell’Isis non c’era traccia. Eh sì  perché alla fine carabinieri non hanno potuto far altro che concludere che quel drappo scambiato per una bandiera dello Stato Islamico si trattava di un semplice giaccone.

Ma quello di Porto Recanati non è certo un caso isolato. Come scrive il Corriere della Sera, “a Gela, in Sicilia, un’ambulanza con scritte in arabo, progetto dell’artista ginevrina Ariane Arlotti per denunciare le violenze israelo-palestinesi, ha scatenato il panico. In molti hanno subito pensato a Isis. Messaggi di paura e ansia sono rimbalzati sui social network e sui quotidiani locali”. Anche in questo caso qualcuno si è preoccupato di chiamare i carabinieri, che non hanno potuto far altro che sottolineare il falso allarme. Una storia simile a quella capitata qualche giorno fa a Karlskrona, in Svezia. Sempre il Corsera, riporta che “a casa di Sarah Ericsson tutto era pronto per una megafesta di compleanno. Torta, candeline, pacchetti. Fabian, il suo fidanzato, le aveva fatto un regalo speciale. Due palloncini a forma di 2 e 1 appesi davanti alla finestra. Ventuno: gli anni che Sarah avrebbe compiuto quel giorno. Visti dalla strada però sembravano un’altra cosa: la parola Is, la sigla dei terroristi islamici. Così, invece degli invitati, quella sera alla festa è arrivata la polizia. Che, scongiurato il pericolo, ha intimato alla ragazza di spostare quei minacciosi palloncini. E di smetterla, una volta per tutte, di spaventare i vicini in quel modo”.

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