Chiaiano: cresce la polemica sulla cava scomparsa
Una pioggia di polemiche e prese di posizione sono arrivate dopo la pubblicazione dell'inchiesta di Fanpage sulla scomparsa di una cava nel Parco delle Colline di Napoli nel quartiere di Chiaiano. Grazie alla ricostruzione del geologo Franco Ortolani, si è dimostrato attraverso le fotografie aeree la scomparsa di una delle decine di ex cave di tufo presenti nel Parco e più precisamente nella zona della Selva di Chiaiano.
Riempita di cosa? E' quello che ci si chiede da più parti.
Le testimonianze di Elio Di Marino, ex presidente della circoscrizione di Chiaiano dal 2001 al 2006 e di Ivo Poggiani consigliere della VIII Municipalità, fanno ipotizzare un interramento di rifiuti pericolosi che interesserebbe non solo la cava riempita scoperta da Ortolani, ma l'intera zona della Selva di Chiaiano.
Le reazioni nel mondo politico non si sono fatte attendere.
Due interrogazioni sono state presentate al Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando: una alla Camera da parte dell'onorevole Marco Di Lello (Pd) l'altra al Senato da Peppe De Cristofaro (Sel). I parlamentari chiedono al Ministro di avviare subito la caratterizzazione dei suoli nella zona indicata dall'inchiesta di Fanpage.
"Bisogna fare luce immediatamente su quanto sta accadendo a Chiaiano – dice a Fanpage Peppe De Cristoforo (Sel) – sarebbe di una gravità inaudita se la cava in questione fosse stata riempita con dei rifiuti". Sinistra Ecologia e Libertà non ha votato il decreto Terra dei Fuochi preferendo l'astensione, "Siamo in una fase in cui i riflettori sono puntati sul dramma dei veleni in Campania, consideriamo il decreto un primo passo ma bisogna andare avanti per fare luce su situazioni come quella di Chiaiano".
Dello stesso tenore anche l'interrogazione presentata al presidente della Regione Campania Stefano Caldoro da parte del consigliere regionale socialista Corrado Gabriele. "Ho scritto questa mattina al Presidente della Regione e all'assessore regionale all'ambiente, perché si attivino nel fare chiarezza sulla vicenda” afferma in una nota Gabriele “in zona gli sversamenti illeciti di rifiuti e materiali di ogni genere nelle cave sono stati all'ordine del giorno negli ultimi venti anni, e decine di episodi sono stati segnalati in diverse occasioni da cittadini e rappresentanti istituzionali locali”.
Polemiche e prese di posizione anche al Comune di Napoli. Dopo la protesta del presidente della VIII Municipalità Angelo Pisani che chiede l'immediato intervento per mettere in sicurezza la zona, arriva anche l'interrogazione al sindaco Luigi De Magistris da parte del consigliere comunale di opposizione Pietro Rinaldi. "Chiederò al sindaco in aula quali misure ha intrapreso per mettere immediatamente in sicurezza l'area della Selva di Chiaiano" – afferma Rinaldi a Fanpage – "Partiamo da un principio: chi ha inquinato deve pagare e questo vale ovunque, anche a Chiaiano. C'è bisogno del coinvolgimento del governo nazionale vista l'ampiezza dell'area in questione."
Il sindaco Luigi De Magistris fa sapere che non resterà indifferente. "Approfondiremo la questione" fanno sapere da Palazzo San Giacomo. Di certo un atteggiamento più accorto dopo le dichiarazioni del vice sindaco Tommaso Sodano che ai microfoni di Fanpage aveva bollato come "bufala" la scoperta del geologo Ortolani.
I comitati del territorio intanto hanno ripreso la mobilitazione. Due giorni fà la Rete Commons ha occupato la sede dell'Arpac in Via Don Bosco chiedendo indagini nelle cave per capire cosa è stato sversato. Gli attivisti chiedono che la zona di Chiaiano sia inserita nella mappa dei siti da bonificare che dovrà essere redatta dalla commissione interministeriale istituita con la trasformazione in legge del decreto Terra dei Fuochi.