Chi vende l’oro (e anche le fedi nuziali) per fare la spesa e pagare le bollette

Di negozi “Compro oro”, quelli presso i quali possiamo vendere i nostri vecchi oggetti preziosi, ne spuntano ormai nelle città uno dopo l’altro. Quello dei preziosi, infatti, sembra uno degli unici settori che non conosce crisi, anzi, il prezzo dell’oro aumenta costantemente. Ragion per cui sono sempre di più le persone che, per un motivo o per l’altro, decidono di liberarsi dei propri oggetti in oro, e in alcuni casi anche dell’argento, per guadagnarne in contanti. E, secondo quanto racconta Il Mattino, spesso i titolari di questi negozi si trovano di fronte a storie diverse, da quelli che dicono di voler vendere perché stanchi dell’oggetto datato a quelli che, complice la crisi, non fanno mistero delle loro necessità. C’è anche, insomma, chi spinto dai debiti e dalla necessità di soldi per fare la spesa quotidiana, acconsente addirittura a liberarsi degli oggetti più cari, comprese per esempio le fedi nuziali. Da Padova affermano che non passa un giorno senza che entri qualcuno in uno dei negozi: da quelli che chiedono solo il valore della propria merce a quelli che si recano lì già convinti di voler vendere.
C'è chi non dà alcuna “motivazione” alla sua decisione e chi invece si lascia andare alle “confessioni”. “Da me arrivano persone che dicono di voler vendere collane, anelli e quant’altro affermando di non sentirsi tranquilli a tenerli in casa per paura dei ladri e preferiscono ricavare del contante col quale fare altri acquisti” – dice uno dei proprietari dei Compro oro – inoltre c’è chi si dice stanco di quei gioielli mentre in pochi si confidano parlando delle bollette da pagare o dei bisogni primari per i quali manca il denaro. Questi ultimi casi, i più drammatici ed esemplificativi della crisi, appartengono soprattutto ai pensionati, agli anziani che non riescono più a sostenere le spese quotidiane. Non sono la maggioranza dei clienti (in prevalenza vendono il proprio oro i giovani dai 25 ai 45 anni) ma sono, appunto, quelli che lo fanno perché maggiormente spinti dalla necessità.