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Chi sta pensando di pagare il gas russo in rubli e perché

Nell’Ue regna il caos sul pagamento in rubli del gas russo, mentre la Commissione dice che verrebbero violate le sanzioni. “Serve una linea comune e un parere legale chiaro”, dice Draghi.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il pagamento del gas russo in rubli sta mettendo in crisi l'Europa. La linea della Commissione europea è chiara: l'imposizione di Putin viola le sanzioni dell'Ue e perciò non è una strada percorribile. In giro per l'Unione, però, i dubbi rimangono. Ieri la discussione si è allargata anche all'Italia, con l'intervista del ministro Cingolani a Politico in cui si parlava di un'apertura al pagamento del gas in rubli. Poi è arrivata la smentita, ma dal ministero della Transizione ecologica hanno precisato: "In attesa che si definisca unitariamente, a livello di Ue, la posizione sui pagamenti, lo schema euro/rubli che prevede che le imprese paghino in euro, al momento non lascia ravvisare una violazione delle sanzioni stabilite il 24 febbraio". Insomma, una posizione ben diversa da quella della Commissione.

Alla stessa Commissione europea si è rivolto il presidente Draghi ieri sera in conferenza stampa: "È molto importante che esprima un parere legale chiaro se il pagamento in rubli costituisce circonvenzione delle sanzioni o no – ha sottolineato – questo è l'unico modo per tenerci tutti uniti, se non c'è una linea di condotta è chiaro che ogni società o Paese farà come crede". Insomma, l'indicazione della Commissione Ue non solo deve essere chiara, ma anche strutturata a livello legale, perché c'è il timore di aprire dei contenziosi con il rischio di avere torto.

Per questo motivo il problema non sono tanto i governi, quanto le aziende energetiche che chiedono chiarimenti e linee guida. Al momento Mosca chiede – in sostanza – di aprire due conti correnti alla Gazprombank, uno in euro e uno in rubli. Il pagamento dall'Europa viene versato in euro sul conto apposito, e la conversione in rubli viene fatta direttamente dalla banca russa. Così il pagamento risulta essere fatto effettivamente in moneta locale, anche se il versamento è stato inviato in euro.

Per la Commissione europea si tratta di una violazione, visto che sarebbe coinvolta la Banca centrale russa. La commissaria all'Energia, Kadri Simson, ha detto chiaramente: "Gli stati membri e le compagnie non dovrebbero avere alcuna illusione che possano fare affidamento su Gazprom". Poi ha annunciato: "I servizi legali della Commissione e del Consiglio stanno preparando delle linee guida più dettagliate su cosa possono e non possono fare gli Stati membri nel quadro delle sanzioni". Nel frattempo, però, le aziende aspettano e temono possibili contenziosi. E il rischio che si decida autonomamente di procedere al pagamento con il doppio conto voluto da Mosca non è più così remoto. Soprattutto per quanto riguarda i Paesi che più dipendono dal gas russo, Germania e Italia in testa.

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