Chi sta colpendo la memoria di Peppino Impastato? In Sicilia danneggiata un’insegna, a Genova un murales
Due inquietanti episodi di vandalismo sono stati commessi in luoghi dedicati alla memoria di Peppino Impastato, attivista, giornalista e poeta italiano, noto per la sua strenua lotta contro la mafia e ucciso a Cinisi, in provincia di Palermo, il 9 maggio del 1978. Ieri a Carini, in Sicilia, è stata danneggiata e divelta un'insegna stradale dedicata alla vittima di Cosa Nostra.
A denunciare l'accaduto alla caserma dei carabinieri di Cinisi è stato Giovanni Impastato, fratello del giornalista. Un giovane avrebbe rinvenuto la targa in via Gaspare Cusumano, all'altezza del ponte autostradale del Carinese, e l'avrebbe consegnata poi al locale appartenente alla famiglia. La vicenda è stata resa nota sulla pagina Facebook della Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato. "Un avvenimento inquietante – scrivono – che purtroppo ormai non è un fatto isolato". La targa, oltre a essere stata divelta, presenta inoltre un grande segno a forma di X sul cognome. "Non sappiamo – aggiungono – se si tratti di un atto intimidatorio o di un attacco diretto alla figura di Peppino o alle nostre attività, di certo non è la prima volta che le targhe dedicate a lui vengono colpite. Ci è sembrato giusto denunciare quanto accaduto".
Sempre ieri sera un altro episodio inquietante: il murale dedicato a Peppino Impastato, che si trova tra via Della Maddalena e vico Rosa, nel centro storico di Genova, è stato nuovamente vandalizzato. Erano circa le 21 quando un gruppo di persone ancora da identificare “ha pensato fosse divertente lanciare il coltello facendo tiro a segno con la faccia di Peppino. Tre coltellate”, denuncia Andrea Piccardo, fumettista ma anche titolare di un’attività commerciale proprio davanti all'opera. "La cosa che più trovo assurda – ha aggiunto Piccardo – è che alle nove di sera di un giovedì ci sia qualcuno che lancia coltelli tranquillo per strada. Aggiusteremo anche questo sfregio, ma qui c'è un tessuto da aggiustare, e per quello non basterà un po' di stucco e pittura".
Il dipinto era stato realizzato nel 2016. Insieme al ritratto del giornalista di Cinisi, ammazzato da Cosa Nostra, è stata scritta una frase di Peppino Impastato: "Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà".