Chi sono le 4 vittime dell’incidente in galleria a Urbino: sanitari, autista e paziente sull’ambulanza
Sono i membri dell'equipaggio di un'ambulanza della Potes e il paziente che stavano trasportando le quattro vittime dell'incidente verificatosi nel pomeriggio di oggi, mercoledì 27 dicembre, nella Galleria Ca' Gulino sulla bretella che collega Urbino e Fermignano: il mezzo in questione prima si è scontrato contro un pullman frontalmente e poi ha preso fuoco.
Le vittime tra gli operatori sanitari che hanno perso la vita nell'incidente sono Sokol Hoxha (medico), Stefano Sabbatini (infermiere, 59 anni di Fossombrone) e Cinzia Mariotti (infermiera di Acqualagna in forza alla potes di Fossombrone). A loro si aggiunge, come riporta LaPresse, un paziente di 85 anni, Alberto Serfilippi, che stavano trasportando da Fossombrone a Urbino.
"Siamo profondamente addolorati per la perdita dei nostri operatori in questo tragico incidente. Hanno dedicato la loro vita alla comunità e ai pazienti. Siamo vicini alle famiglie dei nostri colleghi e del paziente che ha perso la vita", è il messaggio di cordoglio della Direzione generale dell'Ast di Pesaro-Urbino.
Sono invece sette gli studenti che erano a bordo del pullman ricoverati in pronto soccorso: 3 (2 ragazzi e un accompagnatore) all'ospedale di Urbino e 4 in quello di Pesaro (due bambini e due accompagnatori), con ferite lievi. I ragazzi, tutti di età compresa tra i 7 e i 13 anni, erano in gita con la parrocchia insieme ai loro accompagnatori.
Su quanto successo è intervenuto anche il governatore della Regione Marche, Francesco Acquaroli: "Sono profondamente addolorato per il tragico incidente avvenuto nel pomeriggio a Urbino, nel quale hanno perso la vita le quattro persone a bordo di una ambulanza. Una tragedia che ci sconvolge e lascia tutti senza parole. Mi stringo al dolore delle famiglie delle vittime e dei colleghi del sistema sanitario", ha scritto su Facebook.
"Siamo sconvolti, conoscevamo Cinzia Mariotti, era una persona molto stimata", dice Bruno Capanna, ex sindaco di Acqualagna che conosceva personalmente l’infermiera deceduta nel tragico impatto: "Conoscevo Cinzia da bambina, poi ci eravamo persi di vista ma continuavo a vederla saltuariamente. Una famiglia per bene, la sua, amata da tutti come del resto la stessa Cinzia. Suo papà era uno dei tartufai più conosciuti della zona, abitava a Ca’ Rio".
Capanna conosceva bene la famiglia Mariotti anche per il ruolo che ricopre, di presidente dell’associazione tartufai dell’Appennino centrale che raccoglie tanti iscritti: "Cinzia era un po’ come il suo papà, scomparso prematuramente, e la sua famiglia, gente semplice e vera, persone che amava il lavoro e di grande spessore umano".
Cinzia aveva una figlia di 22 anni ed era sposata con Cesare Martelloni, titolare del B&B dell’abbazia di San Vincenzo, uno dei luoghi più frequentati dai turisti.
Il personale medico, infermieri e medici che hanno lavorato con lui, postano invece il loro dolore per la scomparsa di Sokol Hoxha: "Ciao Sokol, tenevi tanto al tuo lavoro, lasci un grande vuoto".
Il personale medico, infermieri e medici che hanno lavorato con lui, lo salutano così: "Ciao Sokol, tenevi tanto al tuo lavoro, lasci un grande vuoto".
Grande dolore anche per la morte di Stefano Sabbatini, autista soccorritore, che con Cinzia Mariotti aveva cementato un legame fortissimo.
Aveva 59 anni ed era padre di tre figli, abitava a Fossombrone, nel quartiere Peep, dove era molto conosciuto: "Piangiamo la morte di una grande persona, di un papà e marito esemplare, votato agli altri, sempre pronto ad aiutare chiunque avesse bisogno, una persona che amava anche il suo lavoro", dicono gli amici sconvolti dalla notizia.
Il paziente trasportato nell’ambulanza si chiamava Alberto Serfilippi, 85 anni.