video suggerito
video suggerito
Covid 19

Chi sono i contatti ad alto rischio e a basso rischio con le nuove regole Covid del Governo

In caso di contatto con un positivo al Covid-19 chi deve considerarsi “a basso rischio”? Lo spiega la circolare di “Aggiornamento sulle misure di quarantena e isolamento” firmata da Giovanni Rezza.
A cura di Susanna Picone
145 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Il Governo ha introdotto nuove regole sulla quarantena per chi ha avuto un contatto con una persona risultata positiva al Covid-19. Si tratta di regole che cambiano per vaccinati e non vaccinati. In una circolare firmata dal direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, di “Aggiornamento sulle misure di quarantena e isolamento”, leggiamo quali adesso vengono considerati contatti stretti ad alto rischio e quali invece sono i contatti a basso rischio.

Quarantena Covid, quali sono i contatti stretti ad alto rischio

La quarantena Covid – si legge nella circolare – dovrà essere applicata alle categorie e nelle modalità di seguito riportate:

Contatti stretti (ad  alto rischio):

  • Soggetti non vaccinati o che non abbiano completato il ciclo vaccinale primario o che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni: rimane inalterata l’attuale misura della quarantena prevista nella durata di 10 giorni dall’ultima esposizione al caso, al termine del quale periodo risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo;
  • Soggetti che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, e che abbiano tuttora in corso di validità il green pass, se asintomatici: la quarantena ha durata di 5 giorni, purché al termine di tale periodo risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo;
  • Soggetti asintomatici che: – abbiano ricevuto la dose booster, oppure – abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, oppure – siano guariti nei 120 giorni precedenti, non si applica la quarantena ed è fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 per almeno 10 giorni dall’ultima esposizione al caso. Il periodo di auto-sorveglianza termina al giorno 5. Prevista l’effettuazione di un test rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto.
  • Gli operatori sanitari devono eseguire tamponi su base giornaliera fino al quinto giorno dall’ultimo contatto con un soggetto contagiato.

Quali sono i contatti a basso rischio

Per i contatti a basso rischio, qualora abbiano indossato sempre mascherine chirurgiche o FFP2, non è necessaria quarantena ma dovranno essere mantenute le comuni precauzioni igienico-sanitarie. Se non è stato possibile garantire l’uso della mascherina, tali contatti dovranno sottostare a sorveglianza passiva. Quali sono i contatti a basso rischio? Nella circolare di Rezza si legge che, come da indicazioni ECDC, per contatto a basso rischio si intende una persona che ha avuto una o più delle seguenti esposizioni:

  • una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso Covid-19, a una distanza inferiore ai 2 metri e per meno di 15 minuti;
  • una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) o che ha viaggiato con un caso positivo per meno di 15 minuti;
  • tutti i passeggeri e l’equipaggio di un volo in cui era presente un caso Covid-19, ad eccezione dei passeggeri seduti entro due posti in qualsiasi direzione rispetto al caso, dei compagni di viaggio e del personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto che restano classificati contatti ad alto rischio;
  • un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso Covid-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso, provvisto di DPI raccomandati.

I primi dati sull’efficacia dei vaccini Covid nei confronti della variante Omicron suggeriscono che la stessa sarebbe in grado di ridurre l’efficacia dei vaccini nei confronti dell’infezione, della trasmissione, e della malattia sintomatica, soprattutto in chi ha completato il ciclo di due dosi da più di 120 giorni. La terza dose – si legge nella circolare – riporterebbe l’efficacia dei vaccini a livelli comparabili a quelli contro la variante Delta conferendo una buona protezione nei confronti della malattia grave. Per tali ragioni viene ritenuto opportuno promuovere la somministrazione del booster e differenziare le misure previste per la durata e il termine della quarantena sia in base al tempo trascorso dal completamento del ciclo vaccinale primario che alla somministrazione della terza dose.

145 CONDIVISIONI
32831 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views