Chi sono Sabrina Fina e Massimo Carandente, i complici di Giovanni Barreca nella strage di Altavilla
Si chiamano Sabrina Fina e Massimo Carandente i complici di Giovanni Barreca, il muratore di Altavilla Milicia, nel Palermitano, che ha ucciso la moglie Antonella Salamone e i due figli di 15 e 5 anni Kevin ed Emanuel. Unica sopravvissuta alla strage è la figlia 17enne della coppia.
I presunti complici sono una coppia, originaria di Palermo. Subito dopo il triplice omicidio e la confessione del killer 54enne, sono stati arrestati dai carabinieri. Anche per loro le accuse sono di omicidio plurimo e soppressione di cadavere.
Chi sono Sabrina Fina e Massimo Carandente, presunti complici nell’omicidio di Palermo
I due avrebbero conosciuto Barreca sui social network e non durante incontri di preghiera in una chiesa evangelica, come era emerso in un primo momento. Un rapporto, quello tra i due fermati e l'uomo, che ha alimentato l'ossessione mistica del muratore, anche lui un fanatico religioso, particolare confermato dal procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio. Sarebbero stati proprio Sabrina Fina e Massimo Carandente a istigarlo a uccidere i familiari per liberare la casa da presenze demoniache e poi a partecipare materialmente ai delitti.
Fin a e Carandente si sono tuttavia dichiarati innocenti e hanno deciso di non rispondere alle domande del gip.
Nell'abitazione dell'uomo, ad Altavilla Milicia, i militari hanno trovato i cadaveri dei bambini, probabilmente strangolati. Uno era legato a una catena. In un'altra stanza, sotto choc, c'era la superstite in stato confusionale, ora affidata ad una comunità. La ragazza avrebbe rivelato ai carabinieri che il padre voleva fare un esorcismo.
I resti della terza vittima sono stati trovati bruciati e sepolti a poca distanza dall'abitazione. Secondo i primi rilievi- ma l'autopsia darà risposte più precise- la moglie sarebbe stata assassinata giorni fa, i figli venerdì. Barreca e la superstite, dunque, sarebbero stati giorni con i cadaveri in casa. Le indagini sono coordinate dalla procura di Termini Imerese, diretta da Ambrogio Cartosio.
Il fanatismo dei coniugi su Facebook
Alla coppia accusata di complicità nei delitti i carabinieri sono arrivati grazie alle analisi dei cellulari del muratore e ad alcune testimonianze. Il loro fanatismo religioso si vede anche dai post condivisi sui social network.
"Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Ma guardatevi dagli uomini, perché vi trascineranno davanti ai loro sinedri e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe. E sarete condotti davanti ai governatori e davanti ai re, per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai gentili. Quando essi vi metteranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come parlerete o di che cosa dovrete dire; perché in quella stessa ora vi sarà dato ciò che dovrete dire. Poiché non sarete voi a parlare, ma lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Ora il fratello consegnerà a morte il fratello e il padre il figlio; e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire", è una delle citazioni religiose che Massimo Carandante, ha pubblicato sul proprio profilo Facebook.
E poi ancora: "Sappi che tu sei la/il figlia/o del Grande Giudice Dio Onnipotente!!! Chi ha orecchi oda!!! Il Signore Cristo Gesù benedica grandemente te e la tua famiglia", si chiude la citazione sui social di Carandente, che risale al 2 febbraio. E pochi giorni prima: Ora vi esorto, fratelli, a tenere d'occhio quelli che provocano le divisioni e gli scandali in contrasto con l'insegnamento che avete ricevuto. Allontanatevi da loro. Costoro, infatti, non servono il nostro Signore Gesù Cristo, ma il proprio ventre; e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore dei semplici. Quanto a voi, la vostra ubbidienza è nota a tutti. Io mi rallegro dunque per voi, ma desidero che siate saggi nel bene e incontaminati dal male. Il Dio della pace stritolerà presto Satana sotto i vostri piedi. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi".
Cristian Violante, un pastore evangelico che racconta di aver conosciuto il muratore che ha assassinato la moglie, ha invece raccontato sempre su Facebook: "Solo dolore e sofferenza nel mio cuore, per quello che è successo, io piango in lacrime per questa famiglia con cui abbiamo condiviso nel passato tante cose belle…nel Signore, non so cosa sia successo, ma una cosa è certa….era una famiglia che non faceva del male nemmeno ad una mosca……e se dietro c'è questa setta satanica devono marcire in galera e pagar per le cose che gli hanno inculcato. Noi evangelici non siamo tutti così".
Il silenzio di Sabrina Fina e Massimo Carandente e la custodia in carcere
Come abbiamo visto i due coniugi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip. Insieme a Barreca restano in carcere con l'accusa di aver ucciso i due minori e la loro mamma per motivi legati alla religione.