"Siamo tutti un po' bipolari" si sente dire spesso, ma non è così. Essere bipolari è un disturbo e non si guarisce, però si può imparare a tenere questo disturbo sotto controllo, con i farmaci e delle adeguate terapie psicologiche. I risultati sono eccezionali: si può vivere una vita come tutti gli altri.
I bipolari alternano periodi di depressione a periodi di euforia. "Ed è l'euforia quella che mi fa più paura", racconta Rebecca "perché non diventi felice, ma pericoloso". E nel video Rebecca non ha paura di tracciare tutti gli esempi, raccontandoli nel dettaglio: dalla "libido esagerata" al bere "quasi senza fine, fino alla distruzione, perché in quei momenti ti senti Dio, e pensi che niente potrà mai accaderti.
A proposito di pregiudizi: i bipolari non cambiano spesso opinione, e non hanno neanche due personalità. Neanche tre.
Il disturbo bipolare viene spesso considerato un sinonimo di aggressività, ma la ricerca scientifica ci racconta uno scenario più complesso, non riducibile a "sono più aggressivi". No, non lo sono.
I bipolari non sono bambini, non sono viziati, e non sono (probabilmente) tutto quello che avete sempre sentito raccontare su di loro.
Sono stati i pregiudizi che mi hanno spinto a raccontare la storia di Rebecca e quella di Antonino, donna e uomo, due persone con disturbo bipolare. Due storie diverse, perché ogni persona è differente, ma anche due storie umane con dinamiche di riconoscimento del disturbo simili e – in entrambi i casi – tardive. Perciò storie di dolore inutilmente prolungato. Anche questo è stato uno dei motivi che mi ha spinto a raccontare un pezzo della loro biografia: una diagnosi quanto più precoce è indispensabile per arrivare il prima possibile a una cura e a una vita libera e autodeterminata.