video suggerito
video suggerito

Chi sono gli estremisti di destra arrestati a Verona: molti Ultras, in branco colpivano ragazzini e stranieri

Tutti giovani di età compresa tra i 19 e 27 anni, tra cui diversi ultras del Chievo Verona calcio, sono gli arrestati dalla Procura veronese nell’ambito di una indagine per fare luce su svariati episodi di violenza di branco avvenuti a Verona e nell’hinterland ai danni di ragazzini, stranieri e militanti di sinistra, spesso caratterizzati da odio razziale, etnico e religioso. Tutti già noti alle forze dell’ordine con numerose denunce, si muovevano solo in branco.
A cura di Antonio Palma
860 CONDIVISIONI
Immagine

Tutti giovani di età compresa tra i 19 e i 27 anni, tra cui diversi ultras del gruppo "North Side" del Chievo Verona calcio e tutti con una militanza nei contesti dell’estremismo di destra scaligero. È questo l‘identikit degli arrestati e indagati dalla Procura veronese nell'ambito di una indagine per fare luce su svariati episodi di violenza di branco avvenuti a Verona e nell’hinterland ai danni di ragazzini, stranieri e militanti di sinistra, spesso caratterizzati da odio razziale, etnico e religioso. Secondo gli inquirenti, i sette arrestati e gli indagati sono già conosciuti alle forze dell’ordine per svariati episodi di aggressione e per questo destinatari di vari misure di allontanamento e Daspo che però avrebbero reiteratamente ignorato. Le accuse a vario titolo sono di violenza privata, minacce, danneggiamenti e porto di oggetti atti ad offendere.

Chi sono gli indagati a Verona e di quali reati sono accusati

Tutti gli indagati infatti hanno a loro carico numerose denunce per reati contro la persona a sfondo razziale tra cui lesioni aggravate, violenza privata, porto di oggetti atti ad offendere e travisamento in pubblica via. Come ha spiegato il Questore di Verona Roberto Massucci, arrestati e indagati si muovevano solo ed esclusivamente in branco, spessissimo spinti da odio razziale, prendendo di mira ragazzini e stranieri. Episodi di aggressione e violenza, condotte in strada e anche tra la folla di passanti, che via via sarebbero divenuti sempre più frequenti, riguardando un numero sempre più numeroso di persone.

“La reiterazione nel tempo di questi episodi, il numero delle persone via via coinvolte e la gratuita delle occasioni ci ha indotti a chiedere questa limitazione della libertà personale: un provvedimento grave, ma purtroppo necessario con evidenti scopi di tutela della altrui incolumità, ma anche in grado di far riflettere gli autori di tali episodi in merito alla assoluta necessità di interrompere simili atteggiamenti di intolleranza” ha dichiarato il Questore, aggiungendo: “Questa è un'operazione importante per riaffermare principi di legalità volti a stroncare azioni di violenza e prevaricazione aggravate dall’odio etnico e rese più odiose dalla vigliacca modalità del branco”.

Immagine

Le aggressioni a ragazzini e stranieri

Tra le varie aggressioni contestate a vario titolo ai 29 indagati, alcune avevano destato molto scalpore come il pestaggio ai danni di un giovane, infastidito mentre era con gli amici e inseguito tra la folla di via Mazzini e quindi picchiato dal branco, una ventina di giovani tutti vestiti di nero. L’aggressione venne giustificata con una presunta “lotta alle baby gang”.

Ancora più gravi le numerose aggressioni commesse ai danni di alcuni tifosi marocchini, che festeggiavano semplicemente nelle fasi finali del campionato di calcio in Qatar nel dicembre 2022, e l’agguato messo in atto nel corso della “Festa in Rosso” a Quinzano del luglio 2023. In quella occasione un gruppo di giovani, a volto coperto e armati di bastone e bottiglie di vetro, picchiarono tre persone che stavano partecipando alla manifestazione organizzata dal partito politico di Rifondazione Comunista e fecero esplodere un rudimentale ordigno.

Episodi che avevano portato a diverse denunce e Daspo che però non hanno ottenuto alcun risultato concreto. Il GIP infatti ha sottolineato come molti degli indagati abbiano commesso i fatti nonostante fossero già stati denunciati e destinatari di provvedimenti da parte del Questore, come i Daspo, facendo emergere “totale sprezzo per le guardie”, come loro definiscono i poliziotti.

Ultras fermati in trasferta in Germania

Due degli arrestati, più recentemente, ad esempio sono stati identificati tra i 67 tifosi italiani che lo scorso 15 giugno a Dortmund, prima della partita Italia – Albania del Campionato europeo "Euro 2024", sono stati intercettati dalle autorità tedesche poco prima di aggredire un gruppo di tifosi albanesi. Al momento del controllo, sono stati rinvenuti numerosi passamontagna, bombe carta e materiale atto ad offendere e tutti i tifosi sono stati sottoposti ad un fermo preventivo. Uno dei due veronesi fermati in Germania risultava anche destinatario di un Daspo internazionale.

“Dalle evidenze investigative acquisite dagli uomini della DIGOS della Questura di Verona, coordinati dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, gli indagati sono stati ritenuti incapaci di contenere i propri impulsi e veicolare le proprie idee in modo pacifico traendo dal gruppo di appartenenza incitamento e approvazione e mostrando di considerare il ricorso alla violenza una modalità di affermazione delle proprie idee e di sopraffazione sull’avversario” scrive la Questura.

Sulla base dei gravi indizi di colpevolezza e dall’aggressività delle condotte, il giudice delle indagini preliminari quindi ha ritenuto di applicare gli arresti domiciliari per sette degli indagati sulla base di un quadro di pericolosità sociale di apprezzabile gravità tale da poter fondatamente ritenere la possibile reiterazione di ulteriori reati analoghi.

860 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views