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Chi era Tiziano Bianchi, il giornalista trovato morto insieme alla mamma a Trento: “Penna irriverente”

Il ricordo del presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti di Tiziano Bianchi, il giornalista 58enne trovato morto a 58 anni ieri nella sua casa a Brentonico insieme alla mamma ultracentenaria: “Penna certo penetrante e irriverente, ma sapeva anche scrivere bene di storia e territorio”.
A cura di Ida Artiaco
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Foto da Facebook
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"Oggi ci ha improvvisamente lasciati l’amico “tano” Bianchi. Uomo brentegano, giornalista e personaggio indiscutibile della Bassa Vallagarina". Comincia così il ricordo pubblicato sui propri canali social da parte di Maurizio Fugatti, presidente della provincia di Trento, di Tiziano Bianchi, il giornalista, esperto di viticoltura, trovato morto a 58 anni ieri nella sua casa a Brentonico insieme alla mamma ultracentenaria. Un evento che ha sconvolto quanti lo conoscevano: secondo quanto ricostruito finora dai carabinieri, l'uomo – trovato riverso vicino alla porta d'ingresso dell'abitazione in via Santa Caterina – non avrebbe retto al dolore di aver scoperto il corpo senza vita della madre, deceduta per cause naturali all'età di 101 anni.

A tratteggiare chi era Tiziano Bianchi è stato proprio Fugatti, che nel messaggio condiviso su Facebook ha scritto: "Conobbi Tiziano quando scriveva del comune di Avio su L'Adige. Siamo negli anni ‘90, periodi frizzanti per la politica aviense. C’era tanto da scrivere per uno come lui che girava le piazze e i bar dei paesi, con una macchina sempre un po’ “strana”, tra un bianco e una sigaretta, e in questo modo aveva sempre le notizie di prima mano. Ricordo che la prima volta lo incontrai, chissà perché, al bar Centrale di Mori, per parlare di un comunicato che volevo fare sul comune di Avio. Non c’era ancora internet e lo smartphone; si usava il fax e forse le mail. Da giovane leghista quale ero, nonostante lui avesse posizioni lontanissime dalla mia, il suo lavoro lo faceva sempre in modo oggettivo. Posso dire che il rapporto che creammo mi aiutò sicuramente in quegli anni di avvio del mio percorso politico".

E poi, ancora: "Nel 2001 ero assessore aviense al turismo e con Tiziano ideammo un piccolo libro intitolato “Avio, luogo d’incontri”. Perché Tiziano era una penna certo penetrante e irriverente, ma sapeva anche scrivere bene di storia e territorio. Perché lo conosceva e lo amava.L’ultima volta lo ho sentito nelle scorse settimane: mi aveva invitato ad un evento enologico di “territorio che resiste”, come lui amava chiamarlo, a Loppio. Gli ho dato buca, ma sapevo che alla fine lui mi avrebbe capito.I suoi post su Facebook erano sempre tanto irriverenti quanto intelligenti. Uno degli ultimi di ieri, come un segno del destino recita: “che in fondo la vita è bella….”.Ciao Tiziano. Buon viaggio a te e alla tua mamma, che tanto hai amato".

Anche il sindaco di Brentonico Dante Dossi ha ricordato il giornalista: "L’anno scorso eravamo stati a casa di Lidia (la madre, ndr) per consegnarle una targa commemorativa per aver tagliato il traguardo dei cento anni. Avevamo festeggiato con Tiziano che si spendeva moltissimo per la madre. Poteva capitare di scontrarsi con lui ma subito dopo ci si riappacificava, era comunque sempre piacevole da incontrare", ha concluso.

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