Chi era Lorenzo Parelli, il 18enne morto nel suo ultimo giorno di stage gratuito a Udine
Quello era il ultimo giorno di tirocinio. Gli mancavano solo poche ore da trascorrere alla Burimec di Lauzacco di Pavia di Udine: lunedì sarebbe tornato in classe, dopo l'esperienza in quella azienda di carpenteria metallica nella quale aveva svolto il proprio stage gratuito nell'ambito del progetto di alternanza Scuola-Lavoro. Invece una putrella (una grossa trave di metallo) gli è caduta addosso uccidendolo all’istante. Lorenzo Parelli, 18 anni compiuti a fine novembre, è morto così.
Non è mai tornato a casa dove ad attenderlo c’erano suo padre Dino, responsabile commerciale di una compagnia ferroviaria, e la madre Maria Elena Dentesano, direttrice di una scuola per l’infanzia. Il 18enne frequentava il Centro di Formazione Professionale all'interno dell'Istituto superiore Bearzi di Udine, gestito dai salesiani. Amici e compagni di classe si sono radunati proprio fuori da scuola e per le vie del paese natale per provare a confortarsi a vicenda dopo aver appreso della tragedia. Anche l’istituto salesiano ricorda che lunedì Lorenzo sarebbe rientrato al Centro per proseguire il percorso di formazione. "Dalle visite effettuate dal tutor — dichiara ancora la direzione dell’Istituto — Lorenzo dimostrava di apprezzare l’esperienza, tanto da sognare un futuro in quell’ambito lavorativo".
Il direttore don Lorenzo Teston ha spiegato che quella era solo l’ultima di "varie esperienze di stage in azienda", tutte "apprezzate" come rilevato dal suo tutor, "tanto da sognare un futuro in quell’ambito lavorativo". Ma Lorenzo aveva anche altri interessi. Voleva conseguire la patente nautica, passione che aveva cominciato a coltivare la scorsa estate, anche se il suo vero "amore" era la moto che utilizzava spesso per recarsi in azienda.
Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha espresso il proprio cordoglio e quello dell'Amministrazione regionale. "Ci stringiamo attorno ai genitori, ai parenti e agli amici del giovane deceduto sul lavoro oggi a Lauzacco mentre stava terminando il periodo di tirocinio. È incomprensibile – ha aggiunto – come ancora oggi si possano verificare episodi di questa gravità. In questo momento però l'incommensurabile dolore sofferto dalla famiglia impone a tutti un rispettoso silenzio, in attesa che le autorità competenti ricostruiscano l'esatta dinamica di quanto accaduto".
Intanto la Procura della cittadina friulana ha aperto un’inchiesta per accertare responsabilità e colpevoli e ha disposto il sequestro delle attrezzature con cui lo studente stava lavorando