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Chi era Laura Papadia, la 36enne trovata morta a Spoleto: “È stata strangolata, bloccato il compagno”

Si chiamava Laura Papadia, la 36enne trovata morta oggi in un appartamento del centro di Spoleto. Sarebbe stata strangolata dal compagno che poi ha provato a lanciarsi dal ponte delle Torri. L’uomo è stato sottoposto a fermo per omicidio volontario.
A cura di Ida Artiaco
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È stata strangolata Laura Papadia, la 36enne trovata morta oggi in un appartamento del centro di Spoleto. La pista più seguita è quella del femminicidio del quale è sospettato il compagno di 47 anni, Gianluca Romita, agente di commercio. L'uomo è stato sottoposto a fermo per omicidio volontario.

Il provvedimento disposto dalla Procura spoletina è stato eseguito al termine di un lungo interrogatorio. Gli investigatori hanno riferito che l'uomo si è dimostrato collaborativo e avrebbe parlato di una crisi in un rapporto di coppia deteriorato. È stato rinchiuso nel carcere di Spoleto.

Agli agenti del commissariato di Spoleto, intervenuti questa mattina dopo la segnalazione di una persona che minacciava di gettarsi nel vuoto dal ponte delle Torri, il 47enne avrebbe dichiarato di aver fatto male alla moglie. Prima, aveva anche chiamato l'ex moglie (che vive in Sardegna) per confessarle il brutale omicidio, dicendosi pronto a togliersi la vita. Poi, nell'abitazione della coppia, nel centro storico della cittadina umbra, sempre i poliziotti, insieme ai vigili del fuoco, hanno trovato il corpo senza vita della donna. Era sul letto, senza vita.

L'uomo, dopo una trattativa con gli agenti, si è fermato e i poliziotti lo hanno potuto bloccare e portare in commissariato. Nell'abitazione della coppia proseguivano gli accertamenti a cui ha preso parte anche il procuratore capo di Spoleto, Claudio Cicchella per accertare che, come ipotizzato, sia stato proprio l'uomo il responsabile del femminicidio. Da chiarire anche le ragioni del gesto. La donna, classe 1988 e di origini siciliane, dipendente di un supermercato cittadino, era piuttosto conosciuta in città, dove viveva da alcuni anni.

"La notizia dell'ennesimo femminicidio, il secondo dall'inizio dell'anno in Umbria, ci lascia sgomenti e addolorati. Una tragedia inaccettabile che impone una riflessione profonda e un impegno ancora più forte per contrastare la violenza sulle donne", è stato il commento della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, intervenuta sull'omicidio di Spoleto.

"Non possiamo più permettere che accadano simili atrocità", ha aggiunto. Per Proietti "la prevenzione passa attraverso l'educazione e la formazione, strumenti fondamentali per costruire una cultura del rispetto e della parità".

"Rafforzare la rete di protezione e sostegno è essenziale affinché nessuna donna resti sola di fronte alla violenza. La mia azione di governo è focalizzata sul rafforzamento dei sistemi di protezione per le donne per garantire interventi rapidi già ai primi segnali di violenza nelle relazioni a rischio. Allo stesso tempo, è essenziale sviluppare percorsi dedicati al recupero di chi esercita violenza, affinché si possano contrastare le radici di questo fenomeno con strumenti adeguati e mirati".

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