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Chi era Iris Setti, la 61enne uccisa a pugni e sassate da uno sconosciuto nel parco di Rovereto

Iris Setti, 61 anni, stava tornando a casa dopo aver assistito la madre malata quando, nella serata di sabato 5 agosto, è stata aggredita da un 40enne senza fissa dimora. L’uomo avrebbe cercato di violentarla per poi colpirla a pugni e a sassate. Setti è morta in ospedale.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Si chiamava Iris Setti la donna di 61 anni morta in ospedale dopo essere stata brutalmente aggredita da uno sconosciuto nel parco Nikolajevka a Rovereto, in provincia di Trento. La donna, andata in pensione due anni fa, stava rientrando a casa intorno alle 22.30 dopo aver assistito a domicilio la madre malata. La 62enne era single e non aveva figli: dedicava la sua vita allo sport, ai viaggi e agli animali.

Le dinamiche dell'aggressione sono ancora da ricostruire, ma stando alle prime ricostruzioni sembra che l'uomo, un 40enne senza fissa dimora, abbia aggredito Setti alle spalle per abusare di lei.

La donna sarebbe riuscita a ribellarsi e a quel punto il 40enne l'avrebbe aggredita a calci e pugni in faccia, ferendola gravemente. La 61enne è deceduta in ospedale dopo un ricovero d'urgenza. La vicenda ha profondamente scosso Rovereto e l'intera opinione pubblica.

Chi era Iris Setti, la donna uccisa nel parco a Rovereto

La 61enne era andata in pensione due anni fa dopo aver lavorato per una vita come infermiera. Setti non era sposata e non aveva figli. Aveva dedicato la sua vita allo sport, alla cura degli animali e ai viaggi. La 61enne si prendeva cura della madre malata residente in un appartamento del condominio Europa, sul Lungo Leno. Ogni giorno, secondo quanto ricostruito grazie alle testimonianze di alcuni conoscenti, la donna usciva di casa per recarsi dalla madre e per fare una passeggiata al parco.

Il legame di Iris Setti e la mamma

Il legame tra la vittima e la madre anziana era molto profondo. Secondo amici e conoscenti, era per lei che la 61enne aveva deciso di andare in pensione in anticipo, anche se aveva sempre amato lavorare ed essere indipendente. Dopo il pensionamento, la donna aveva iniziato a prendersi cura di lei ogni giorno, andandola a trovare per assisterla nelle attività quotidiane. Tornando a casa, Setti era solita fare una lunga passeggiata nel parco per mantenersi in forma.

Il 40enne era già noto alle forze dell'ordine ed è stato fermato dai carabinieri diverse ore dopo l'aggressione. Si tratterebbe della seconda violenza in pochi giorni dopo l'omicidio avvenuto la settimana scorsa. La vittima, Maria Fait, è stata uccisa dal vicino di casa dopo una lite.

Iris Setti, 61 anni
Iris Setti, 61 anni

La donna tornava a casa dopo aver accudito la madre

Iris Setti è l'ennesima donna di una lista di vittime di violenza che non accenna a diminuire. A dare l'allarme al momento dell'aggressione, alcuni residenti della zona che hanno sentito le urla della 61enne. I cittadini che hanno allertato le forze dell'ordine hanno visto la donna a terra con i pantaloni abbassati e il 40enne che la stava colpendo in pieno volto. L'uomo è fuggito poco dopo ma è stato fermato dai militari intervenuti sul posto ed ora è in arresto per omicidio.

Stando a quanto reso noto sulla vicenda, il 40enne noto alla giustizia è stato arrestato in stato confusionale. L'aggressore avrebbe infatti assunto alcol e forse alcune dosi di stupefacenti poco prima di scagliarsi contro la donna che stava facendo rientro a casa. Solo l'anno scorso, l'uomo aveva seminato il panico in via Benacense nella giornata del 21 agosto, terrorizzando i passanti e danneggiando le auto parcheggiate al lato della carreggiata. Il 40enne era entrato in un locale e aveva minacciato la clientela con il collo di una bottiglia rotta.

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Uscito dal bar, aveva tentato di aggredire un ciclista. Dopo il fermo, i militari avevano constatato che il senzatetto aveva anche altri precedenti per danneggiamento e lesioni. Nonostante tutto, però, il 40enne era stato rimesso in libertà fino a sabato 5 agosto, quando ha aggredito e ucciso la 61enne.

Gli inquirenti stanno cercando di capire se il 40enne avesse preso di mira Setti per un tentativo di rapina oppure, come appare più probabile, per una violenza sessuale. "Io non voglio accusare nessuno, il dolore della comunità è profondissimo, ma abbiamo bisogno di capire – ha dichiarato il sindaco Francesco Valduga, arrivato sul posto pochi minuti dopo l'aggressione -. Vogliamo delle risposte: cosa non ha funzionato in questo sistema? L'aggressore era già stato immobilizzato in pieno giorno, non possiamo limitarci al dolore. C'era un precedente e dobbiamo capire se poteva essere evitato. Lo stato di questa persona era conosciuto"

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