Chi era Elia Putzolu, foreign fighter italiano ucciso in Ucraina che combatteva coi russi nel Donetsk
Si chiamava Elia Putzolu il foreign fighter italiano di 28 anni morto nelle scorse ore nella regione di Donetsk, in Ucraina. Il giovane combatteva con le milizie russe nell'autoproclamata repubblica annessa di recente a Mosca tramite un referendum voluto da Vladimir Putin.
Il giovane di 28 anni era originario della Sardegna e si era trasferito prima a Milano, dove per un periodo di tempo aveva fatto il barista, e poi in Russia, a Taganrog. Dal 2019 si trovava in Donbass. Aveva deciso di combattere al fianco delle milizie russe come volontario ed è morto sul campo di battaglia. La Farnesina ha confermato ufficialmente la notizia e i familiari del 28enne hanno già chiesto il rientro della salma in Italia.
Della sua vita si conoscono ancora pochi dettagli. Il 28enne, infatti, postava di rado contenuti sui suoi profili social. Dai suoi post, però, si evince la sua vicinanza alla community Fort Rus, pagina "a sostegno della resistenza dei popoli Russi" che diffonde "notizie e documenti sulla guerra dell'impero contro la Russia". Il giovane aveva caricato online una foto in cui indossava la tuta mimetica.
Putzolu è il terzo italiano ucciso in Ucraina. Prima di lui sono deceduti Edy Ongaro, 45 anni, veneto partito nel 2015 e arruolato con i filorussi del Donbass, e Benjamin Giorgio Galli, originario della provincia di Varese in guerra per l'Ucraina. Il 27enne è morto sul campo di battaglia nella zona di Kharkiv.
Non è chiaro in quali circostanze sia morto il combattente italiano. L'ambasciata italiana e gli apparti dell'intelligence stanno cercando di ricostruire cosa abbia fatto il 28enne sardo fino a oggi e cosa gli sia accaduto. Secondo quanto reso noto finora, il giovane non era noto alle autorità nazionali. In questi anni non aveva mai ricoperto ruoli di primo piano in termini di proselitismo.
Gli italiani impegnati nel conflitto in Donbass come foreign fighters sono almeno 17, nove dalla parte degli ucraini e 8 con Mosca. Tra questi anche Giulia Schiff, ex pilota espulsa dall'Aeronautica che aveva denunciato atti di nonnismo nei suoi confronti. La 23enne è tornata in Italia dopo 7 mesi sul fronte ucraino, dove era arruolata per lo Stato Ucraino.