Chi era Alessandro Coatti, il ricercatore italiano ucciso e fatto a pezzi in Colombia

Era nato a Portomaggiore, in provincia di Ferrara, il ricercatore 42enne Alessandro Coatti, il cui cui corpo senza vita è stato ritrovato due giorni fa all’interno di una valigia abbandonata in un ruscello nei pressi dello stadio Sierra Nevada, nella città costiera di Santa Marta, in Colombia. L'uomo era in Sudamerica per turismo ed aveva già visitato Perù, Bolivia e Ecuador. In Colombia lo scienziato, che viaggiava solo, aveva tra l'altro visitato il parco naturale Tyrona. L'Ambasciata italiana a Bogotà sta assistendo la famiglia di Coatti con tutti i passi necessari per l'identificazione della salma e sta collaborando con le autorità per le indagini.
Coatti, come riferisce la Royal Society of Biology di Londra, aveva in passato lavorato per otto anni come Science Policy Officer nel team Science Policy prima di essere promosso a Senior Science Policy Officer. "Era uno scienziato appassionato, che coordinava il lavoro scientifico sugli animali della RSB, scrivendo numerose proposte, organizzando eventi e fornendo studi alla Camera dei Comuni".
Sulla morte dell'italiano è stata naturalmente aperta un'inchiesta da parte della polizia: il colonnello Jaime Ríos Puerto, comandante delle forze dell’ordine locali, ha precisato che Coatti non aveva precedenti penali né risultava coinvolto in attività sospette: "Era un visitatore, uno scienziato, senza collegamenti con la criminalità”, ha dichiarato al quotidiano colombiano El Tiempo.
Quel che è certo, al momento, è che Alessandro Coatti è stato ucciso e poi fatto a pezzi, come confermato dall'ambasciata di Bogotà: la testa e le braccia dell'uomo sono state trovate in una valigia abbandonata in un fiume nei pressi dello stadio della cittadina di Santa Marta, città sul mar dei Caraibi, nel dipartimento settentrionale di Magdalena. La polizia locale è riuscito a riconoscere il ricercatore italiano grazie al braccialetto che indossava. Altri resti del corpo del 42enne sono stati ritrovati in un'altra zona della città. Stando alle prime ricostruzioni l'uomo sabato sera sarebbe uscito per andare in un locale notturno, ma non sarebbe più rientrato. Non si sa ancora se avesse raggiunto il locale o se non ci sia proprio arrivato.
Coatti, ricercatore di spicco con otto anni di carriera alle spalle presso la Royal Society of Biology di Londra, aveva lasciato l’incarico a fine 2024 per dedicarsi a un progetto di volontariato in Ecuador e a un viaggio di studio attraverso il Sud America. Secondo quanto emerso, alloggiava in un ostello nel centro storico di Santa Marta e alcuni giorni prima di scomparire avrebbe cercato informazioni per esplorare la zona montuosa di Minca, nota per la biodiversità della giungla e distante una ventina di chilometri.