Chi è Vitalie Sofroni, ucciso per difendere una donna dalla furia omicida del marito
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Si chiamava Vitalie Sofroni, 40 anni, l'uomo ucciso a coltellate nella serata di ieri in un parcheggio di Gaione per difendere una donna dall'aggressione del marito. A sferrare i colpi mortali è stato infatti il coniuge della donna che dopo essersi scagliato contro la moglie ha deciso di accanirsi sul 40enne intervenuto per placare la sua furia omicida. “Era molto solare e disponibile – racconta la cognata della vittima – sapeva giocare con i bambini e rispettava tutti. Sempre positivo, era molto carino e disponibile”
Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri del comando provincia di Parma insieme con gli agenti della Squadra mobile della città emiliana che hanno già fermato l'assassino. L'uomo è accusato di omicidio e si trova in carcere in attesa delle decisioni dell'Autorità Giudiziaria. “Mi hanno chiamata e mi hanno detto che mio fratello era stato accoltellato – racconta a ParmaToday la sorella della vittima, Stella Svetlana – sono arrivata e l'ho trovato a terra. Non so che dire: so solo che Vitalie ha salvato una donna e il suo bambino”.
Tutto è avvenuto nel parcheggio di strada Forlanini nella frazione di Gaione a Parma, dove la coppia di coniugi, di origini moldave, stava litigando dinanzi al figlio minorenne. Lo scontro, fino a quel momento verbale, si sarebbe trasformato in un'aggressione vera e propria quando l'uomo ha provato a colpire la moglie con un coltello: è in questo momento che sarebbe intervenuto Vitalie, collega di lavoro dell'assassino, per tentare di salvare la donna dalla furia omicida del marito.
Il 40enne è stato così colpito diverse volte dall'uomo che ha poi provato a scappare, rifugiandosi in un parcheggio adiacente, prima di essere fermato dai carabinieri intervenuti tempestivamente sul posto. “Siamo stati avvisati che Vitalie è stato accoltellato. Quando siamo arrivati abbiamo capito che si è messo in mezzo per difendere la donna. Il marito voleva uccidere la moglie e ha poi accoltellato Vitalie – ha raccontato la cognata della vittima – era un ragazzo molto disponibile per tutti: il marito si comportava male con la moglie. Loro due lavoravano insieme, erano amici”.