Non parla di scarpe, né di abiti, smalti o profumi: il suo mondo è quello della cannabis che racconta nelle sue mille sfaccettature sui suoi canali social. Parliamo di Valeficent, alias Valentina Varisco, antiproibizionista, che al suo lavoro da social media manager affianca l’attivismo per la cannabis puntando alla normalizzazione e alla legalizzazione di questa pianta dai mille utilizzi.
Una passione nata da tempo, che le ha permesso di allacciare rapporti con antiproibizionisti italiani e internazionali, portando avanti la sua battaglia, soprattutto dopo aver visto l’esempio americano, dove la cannabis è stata “liberata” e legalizzata anche per uso ricreativo in 11 stati.
Ed il primo riconoscimento per gli sforzi fin qui profusi, è arrivato proprio dagli USA, dove la rivista High Times, considerata come la Bibbia del settore, l’ha inserita tra le 50 donne più influenti del settore a livello globale.
“Si chiama High Times Female 50, ed è il premio che la rivista assegna ogni anno alle 50 figure femminili di spicco come dottoresse, Ceo di aziende, influencer, attiviste e persone coinvolte nel settore”. Quest’estate sono iniziate le nomination, online e aperte a chiunque, e i follower di Valentina hanno evidentemente fatto la differenza portandola alla vittoria come unica italiana tra le 7500 candidature totali. Unica anche a livello europeo insieme a Mila Jansen, considerata a livello globale come la Hash Queen, per aver inventato la prima macchina per produrre hashish.
La premiazione è avvenuta il 13 novembre a Beverly Hills, e Valentina fa ancora fatica a crederci. “Non credevo che avrei potuto vincerlo”, dice dopo essersi commossa, sottolineando che “questo riconoscimento rappresenta non la fine ma l’inizio di un percorso che mi ripaga tutta la fatica che ho fatto nel provare sempre a informare le persone, mettendoci la faccia e cercando di farlo nel modo più comprensibile e utile possibile, condividendo le informazioni che trovavo e cercandone sempre di nuove per aiutare le persone ad avere le conoscenze più corrette. E’ il premio di tutte le donne che lottano in Italia e che non possono metterci la faccia. Lo dedico a tutte le persone che portano avanti questa cultura”. Con un pensiero speciale a Dottor Dina, imprenditrice del settore che è stata tra le prime ad aprire un dispensario in California, e alla quale si è ispirata la fortunata serie televisiva Weeds, con cui Valentina collabora.
Dopo aver scritto per alcune riviste di settore oggi per le sue attività utilizza principalmente il suo canale Instagram, lottando anche con le policy dei social network per i quali la cannabis è ancora un tabù.
Intanto porta avanti anche il lavoro da digital creator che la vede protagonista de Il Collegio Off, dove insieme a Nicolò Bettarini intervista i protagonisti del reality di Rai2.
L’augurio per il futuro, conclude Valentina, è che "l'Italia possa prendere esempio dal modello spagnolo così come da quello americano, e spero che i nostri figli saranno liberi di beneficiare della cannabis grazie anche alle nostre lotte”. L’ultima l'ha vista coinvolta nella raccolta firme per “Il manifesto della cannabis libera”, partorito dall’associazione antiproibizionista Freeweed, che è stato presentato nei mesi scorsi al ministero della Giustizia e poi è stato depositato dal senatore Matteo Mantero come disegno di legge. “Ora ci auguriamo che questa legge possa essere discussa e votata”.